Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Una galassia di separatisti I nuovi Comitati e le divisioni
A Venezia Zecchi e Rigo tengono a battesimo MoVa: è il quarto nato
VENEZIA Quattro movimenti ufficiali, almeno un paio di associazioni che alla separazione di Venezia e Mestre strizzano l’occhio e un gruppo di 180 sostenitori che hanno firmato il manifesto di Jane da Mosto. La galassia autonomista si espande e ieri a Venezia è stato presentato l’ultimo nato, il MoVa, Movimento Venezia Autonoma. In realtà il comitato si è costituito a febbraio, è attivissimo sui social e chiunque segua il dibattito sulla divisione conosce il suo presidente Gian Angelo Bellati (già candidato sindaco nel 2015 sostenuto da una coalizione civica e dalla Lega) e il segretario Cesare Peris, area Pd, pasionario dell’autonomia e attivissimo su Facebook. Anche il vicepresidente non è nome nuovo in città: Tullio Galfrè, già direttore dell’Apt in Provincia ai tempi della giunta di Francesca Zaccariotto. Le ragioni del MoVa: l’autonomia dei due comuni, quello di Venezia e quello di Mestre, per arrivare al riconoscimento della specialità per Venezia e allo statuto speciale, basi per ottenere poi un sistema fiscale agevolato. Il programma richiama i temi della scorsa campagna elettorale di Bellati: si parla di residuo fiscale e di fisco agevolato come via per salvare la laguna dall’esodo di residenti e di imprese. La condizione è che il referendum per la separazione indetto dalla giunta regionale per il 30 settembre si faccia e che vinca il «Sì». Ed era quella la precondizione dell’accordo elettorale al ballottaggio che Bellati siglò nel 2015 con Luigi Brugnaro, che poi si rivelò essere un sindaco ultra-unionista tanto da promuovere sei ricorsi al Tar contro le delibere del Consiglio Regionale e di Zaia sul referendum e ottenere l’impugnativa alla Corte Costituzionale da parte del governo Gentiloni. Nella corsa a sindaco del 2015 Bellati era sostenuto anche da Marco Sitran, avvocato separatista e animatore dell’associazione Mestre e Venezia due Grandi Città, ieri assente alla presentazione del MoVa
Bellati Nessun antagonismo Più siamo più visibilità abbiamo per il voto
per impedimenti. Che non scorra buon sangue tra i due comitati non è un segreto, anzi il MoVa è nato proprio dopo dissidi interni. Ed è arcinoto pure che i rapporti siano tra Sitran e il Movimento Autonomia di Mestre di Stefano Chiaromanni, Debora Esposti ed Erica Bergamo si siano parecchio raffreddati dopo l’iniziale entusiasmo che li aveva portati a raccogliere tra 2013 e 2014 qualcosa come quasi 9mila firme per riproporre il referendum per la quinta volta. «Nomen omen»: i separatisti si separano a dal nucleo iniziale sono gemmate molte iniziative. Una dinamica che ricorda quella dei venetisti - mille sigle, continue scissioni interne – eccetto che per un punto fondamentale: sul referendum e sulla separazione gli autonomisti sono tutti uniti nella lotta. L’ultimo nato in casa separatista è il comitato MuoverSì, promosso dal commercialista mestrino Giovanni Armellin, possibile paciere che costituirà il comitato referendario comune in modo da avere accesso agli spazi di comunicazione elettorale su giornali, radio e tv. Di comitati unionisti ce n’è uno solo, « Un Unico grande Comune» e anche qui il destino è nel nome (e nelle intenzioni). «Più movimenti siamo a sostegno dell’autonomia e meglio è per ottenere visibilità per la propaganda elettorale – spiega Bellati – non c’è nessun antagonismo con il movimento di Marco Sitran. Vogliamo ottenere visibilità in un campo difficile dove tutti gli enti locali, la politica e i partiti cercano di bloccare l’autonomia. Il nostro obiettivo è continuare a vivere a Venezia scongiurando che la cecità in nome del dio denaro la distrugga». Col MoVa c’è Stefano Zecchi, che accusa la politica di boicottare il voto: «Non si vede perché debba essere impedito dal punto di vista legale e da quello mentale, perché debba essere visto come un disturbo da parte del manovratore». E lo appoggia l’ex sindaco Mario Rigo, con un messaggio: «Assistiamo all’oltraggio della vita di Venezia e ora, con le speculazioni, anche di Mestre: è tutto un informe aggregato turistico con snodo ai Pili». Al battesimo del MoVa anche Chiaromanni. Esposti e il consigliere del Gruppo misto Ottavio Serena.
Rigo E’ tutto un informe aggregato turistico con snodo ai Pili