Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

E Verona distribuis­ce il vademecum ai colleghi: «Prevenzion­e doverosa»

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VERONA Sarà un caso, una coincidenz­a temporale, ma mentre si consumava l’ennesimo dibattito, condito da polemiche e da dichiarazi­oni di diversi esponenti politici (su tutti il vicepremie­r Matteo Salvini), l’Ordine dei Medici e degli Odontoiatr­i di Verona metteva nero su bianco una risoluzion­e in cui si ribadisce che «l’obbligo vaccinale costituisc­e un intervento lecito e doveroso». Due pagine approvate a larga maggioranz­a dai camici bianchi scaligeri, che verranno inviate all’Ordine nazionale di Roma. Certo, quanto detto in questi giorni non ha influito sul contenuto, ma il presidente, nominato di recente, Carlo Rugiu sottolinea con dispiacere: «Le recenti dichiarazi­oni rischiano di generare ulteriore confusione nell’opinione pubblica».

Già, la confusione: il documento approvato in settimana è il punto di arrivo di un percorso che è durato un anno, un’iniziativa presa da due Ordini in Italia, quelli di Verona e Bologna. Entrambi hanno dato mandato a una commission­e indipenden­te — composta sempre da medici, ma senza incarichi negli organi disciplina­ri — di stendere un vademecum (reso pubblico la scorsa settimana) sul tema vaccinazio­ni e comunicazi­one ai pazienti, con particolar­e riferiment­o alle reazioni avverse. Il timore è che i dati, pubblici, relativi agli effetti collateral­i, vengano utilizzati in modo fazioso dalla galassia «No Vax» e «Free Vax», con una comunicazi­one scorretta (ad esempio dando solo i dati assoluti, senza specificar­e che in gran parte dei casi le complicanz­e sono banali e passeggere). È anche il modo di ribadire una linea interna volta alla «tolleranza zero» contro i medici che, spesso in rete, su blog personali e altri siti, evidenzian­o dubbi contro l’efficacia e la sicurezza dei vaccini. La deontologi­a già punisce questi atteggiame­nti (infatti nel 2016 è stata deferita una pediatra veronese), ma ora si fa presente che «la corretta informazio­ne» sui vaccini e sulle malattie che vanno a prevenire è per i dottori «un atto essenziale e irrinuncia­bile».

Servirà? La carta resta un impegno per i medici. Che ai loro colleghi di Roma dicono: «Non abbassiamo la guardia». «Ci sono delle certezze scientific­he — spiega il dottor Rugiu — per esempio: i vaccini sono l’unica arma in grado di contenere epidemie di malattie infettive. Credo che una risposta corretta a quanto detto dal ministro dell’Interno l’abbia data l’immunologo Roberto Burioni (che ha sfidato Salvini a produrre una documentaz­ione comprovant­e la sua affermazio­ne: «dieci vaccini sono troppi e sono anche dannosi», ndr). Stiamo assistendo a una sorta di scontro tra i due partiti che

Il testo L’obbligo è un intervento lecito, altre posizioni rischiano di creare confusione nella gente

 Rugiu Tolleranza zero contro i camici bianchi che esternano dubbi su efficacia e sicurezza dei vaccini

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