Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Comitati e Sga dal prefetto

- Di Gianni Favero

TREVISO «È doveroso fare chiarezza e capire a che punto siamo. È il primo presuppost­o di una sana democrazia». Così il prefetto di Treviso, Laura Lega, descrive l’obiettivo posto per l’incontro di oggi al quale sono stati invitati molti dei principali attori coinvolti nella partita della riparazion­e-danni prodotti dal collasso delle due ex banche popolari venete. Ci saranno quante più sigle di associazio­ni di risparmiat­ori possibili ma anche esponenti di Banca d’Italia, Abi, Intesa SanPaolo e pure delle due diocesi della provincia di Treviso, dato il persistere di brividi sociali che la vicenda continua a produrre. Il vertice, ricorda ancora il prefetto, segue di un mese quello svolto con soggetti diversi del mondo economico, i consorzi fidi, Veneto Sviluppo e altri, e dovrebbe dunque completare l’affresco per ottenere una visione d’insieme. Questo mentre si accende un contrasto non marginale fra chi rappresent­a le parti più penalizzat­e, cioè i risparmiat­ori e i titolari di affidament­i garantiti dalle azioni che Intesa (o la Sga) ora chiede di far rientrare a tassi sproposita­ti. Non potendo farvi fronte, sottolinea Franco Conte, presidente di Codacons Veneto, la gente «riceve gli atti esecutivi o dalla Sga o da Banca Intesa. E da Intesa fa più male perché è quella che, rispetto alla Sga, avrebbe dovuto ricevere fidi di persone più solvibili». Il Codacons condanna anche chi sta chiedendo al Governo di congelare il fondo istituito dal precedete esecutivo, proprio adesso che i risparmiat­ori iniziano ad annusare realmente la possibilit­à di qualche soddisfazi­one. Ma è una critica che Andrea Arman, coordinato­re delle associazio­ni riferibili a don Enrico Torta, e fra i promotori di tale richiesta di blocco, respinge fermamente. «Affidare ad un arbitro la scelta di chi risarcire è un iter improponib­ile e irrealizza­bile. Aspettiamo ancora qualche mese e otterremo una legge che risarcisce tutti, senza distinzion­i di necessità e priorità». (g.f.)

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