Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Il giudice contabile: «Lo Stato dia di più a chi versa più tasse»
VENEZIA «La ripartizione dei flussi finanziari dallo Stato alle Regioni deve tenere conto del principio per cui le entrate tributarie maturate in un territorio debbono in una parte sostanziale essere destinate ai bisogni di quel territorio. Il collegamento fra prelievo fiscale e territorio può ritenersi utile a recuperare il rapporto fra cittadini ed istituzioni».
Queste parole, pronunciate martedì dal Procuratore Generale della Corte dei Conti Alberto Avoli nella sua requisitoria sul rendiconto generale dello Stato per l’esercizio 2017, fanno gridare il governatore Luca Zaia alla «svolta epocale». Si tratta, secondo Zaia, di «una presa di posizione rispettosa della Costituzione e in linea con l’evoluzione che sta avendo questo Paese, con la quale la Corte dei Conti coglie fino in fondo il vento di cambiamento, nell’alveo della legalità, che può portare benefici proprio a quello Stato i cui interessi la Corte dei Conti è istituzionalmente chiamata a difendere».
La frase di Avoli, in effetti, suona come un assist straordinario, e per certi versi inatteso, al Veneto impegnato nella delicata trattativa con lo Stato, da un lato perché il Procuratore ha esordito facendo riferimento al referendum del 22 ottobre, dall’altro perché la sua sottolineatura circa «la valorizzazione di alcune specifiche filosofie di gestione» per cui «al conferimento di nuove competenze deve connettersi una adeguata provvista finanziaria, unita alla disponibilità delle necessarie risorse umane e strumentali» sembra andare esattamente nella direzione auspicata dal Veneto per cui alla devoluzione di competenze deve accompagnarsi di pari passo l’assegnazione di adeguate risorse, meglio se quantificate con meccanismi di compartecipazione in stile Trentino Alto Adige.
Non che ci fosse bisogno dell’intervento di Avoli per convincere il ministro agli Affari regionali Erika Stefani ma di sicuro il governo non potrà non tener conto nelle sue prossime valutazioni delle considerazioni del censore delle finanze dello Stato. «Nel riferimento di Avoli – conclude Zaia – c’è un significato importantissimo: quando si parla di federalismo e autonomia, si parla di responsabilità. Dare autonomia a un territorio equivale a dare responsabilità; dare responsabilità a un territorio significa costruire un Paese più virtuoso».
Intanto il governatore continua a tessere alleanze proprio nel nome dell’autonomia: dopo la Lombardia e l’Emilia Romagna, che pure hanno aperto una trattativa con lo Stato, Trento e Bolzano (con cui si combatte la comune battaglia delle Olimpiadi del 2026) ed il Friuli Venezia Giulia del neoeletto Fedriga, ora tocca alla Valle d’Aosta, alla cui presidenza è salita la leghista Nicoletta Spelgatti: «Sono certo che ci troveremo uniti, dalla stessa parte, nel percorso che il Veneto ha intrapreso per cambiare l’attuale assetto dello Stato».