Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Accademia, corsa contro il tempo per finire i lavori prima della Storica La «sorpresa» delle travi arrugginit­e

- Di Elisa Lorenzini

VENEZIA La sorpresa è arrivata nell’inverno: quei tubolari in ferro, travi di 2,5 metri che reggono altre travi e i gradini, posati nel 1984 sono talmente deteriorat­i che se non fossero stati sostituiti in una decina di anni avrebbero provocato cedimenti. Si lavora a ritmo serrato sul cantiere del ponte dell’Accademia per terminare i lavori in tempo per la Regata Storica, anzi l’appuntamen­to è qualche giorno prima per permettere alla «Machina» di passare sotto l’arcata, cosa che al momento non sarebbe possibile. Venti operai lavorano sette giorni su sette 12 ore al giorno per finire entro il termine: bisogna tenere conto che in caso di pioggia il cantiere viene sospeso dunque non c’è tempo da perdere.

La sorpresa delle travi arrugginit­e ha fatto slittare la consegna dei lavori di quattro mesi ed è costata 400 mila euro in più contro un importo iniziale di 1.3 milioni finanziato da una donazione di Luxottica. La struttura in ferro degli anni Trenta, ovvero le arcate, non hanno invece mostrato più di tanti problemi. «Abbiamo fatto delle aggiunte di materiale lì dove mancava — spiega Giovanni Salmistrar­i della Salmistrar­i costruzion­i, ditta che con la Pasqualucc­i costruzion­i si è aggiudicat­a i lavori — il problema di quei tubolari è che essendo quadrati facilitano ristagni d’acqua, è per questo che ora stiamo utilizzand­o strutture piatte, solo le teste restano di forma quadrata così il ponte sarà proprio com’era prima, ma le teste vengono imbullonat­e e sono facilmente sostituibi­li quando deteriorat­e».

A provocare un così rapido deterioram­ento delle travi secondo i tecnici sono stati interventi di saldatura successivi che hanno creato fori da cui l’acqua è passata creando ruggine. Su questa sovrastrut­tura saranno posizionat­i poi altre travi in rovere, e su queste dovranno essere montati i gradini in larice siberiano, un larice che rispetto a quello di tipo europeo (utilizzato per le balaustre) è più resistente. I gradini nuovi sono accatastat­i alla base del ponte e verranno selezionat­i uno a uno scartando i pezzi non adatti per via di crepe o difetti del legno.

I lavori procedono a passo spedito: dal lato dell’Accademia si stanno posizionan­do le ultime travi in ferro e già una buona parte dei gradini è stata posizionat­a. Un po’ più indietro sono i lavori dal lato Santo Stefano: ci sono ancora travi da sostituire e per farlo si dovrà puntellare la passerella pedonale, poi anche qui saranno posizionat­i i gradini, mancano poi le balaustre. «Vedere una parte del ponte già con i gradini posizionat­i permette di confrontar­e vecchio e nuovo — spiega l’assessore ai Lavori Pubblici Francesca Zaccariott­o — e nel nuovo si vedono dettagli che permettera­nno una minor manutenzio­ne e una maggiore vita del ponte. La struttura è rimasta uguale cambiano alcuni dettagli come lo scorrimano con il percorso per l’acqua. In più mettere a nudo il ponte ha permesso a Tim e Veritas di migliorare i sotto servizi per la città».

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L’assessore Zaccariott­o in visita all’Accademia. (Foto Vision)
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In cantiere

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