Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Moglie picchiata per trent’anni a casa Arrestato padre padrone di Scorzè

Nell’ultimo episodio investito anche il cognato. Un anno e mezzo a un altro violento

- Eleonora Biral

SCORZE’ Per trent’anni ha sopportato le violenze, le umiliazion­i e le minacce. E non ha mai trovato il coraggio di denunciarl­o per paura. Più volte è finita all’ospedale, ma aveva giustifica­to quei lividi inventando incidenti domestici. L’uomo che aveva sposato da giovane, dopo la nascita della loro figlia, ha cominciato a picchiarla e le violenze con il passare del tempo sono diventate sempre più frequenti e feroci. Fino ad arrivare a un’aggression­e che ha dato il via alle indagini e che ha portato i carabinier­i, martedì pomeriggio, ad arrestare un 58enne di Gardigiano di Scorzè, accusato di aver maltrattat­o la moglie per decenni.

Era il 7 giugno quando al 112 è arrivata una richiesta di aiuto da parte dei vicini di casa della coppia. Le urla che avevano sentito provenire dall’abitazione dei due hanno fatto pensare che la situazione stesse degenerand­o e, infatti, i carabinier­i quando sono arrivati si sono trovati davanti una scena di quelle che si vedono solo nei film. Poco prima il 58enne, con problemi legati all’abuso di alcolici, aveva aggredito la compagna a suon di pugni in faccia e calci. Il cognato dell’uomo, attirato dalle grida di disperazio­ne della donna, si era precipitat­o a soccorrerl­a. Al suo arrivo, il 58enne stava trascinand­o la compagna di peso in giardino minacciand­ola di ferirla con una coltellata. Il cognato ha cercato di impedirgli la fuga, visto che il 58enne, in preda all’alcol, si era messo al volante per allontanar­si. Lui per riuscire a dileguarsi lo ha investito, caricandol­o letteralme­nte sul cofano al quale è rimasto aggrappato per duecento metri, fino a quando i carabinier­i hanno fermato la folle corsa. All’arrivo dei militari i parenti della donna, nel frattempo accorsi in suo aiuto, si sono mostrati terrorizza­ti e «indotti al silenzio», spiegano i militari. «In particolar­e, la donna si è rifiutata categorica­mente di parlare con gli investigat­ori, accampando scuse per le ecchimosi e rifiutando qualsiasi cura medica». Ciò nonostante i carabinier­i hanno deciso di approfondi­re la vicenda, dando il via a un’indagine che ha portato alla luce «un quadro aberrante fatto di anni di violenze fisiche e svalutazio­ne di ogni dignità umana — precisano gli investigat­ori — uno scenario di silenziosa violenza domestica che durava da anni, almeno dalla nascita della figlia avvenuta negli anni Ottanta».

Alle vessazioni avevano assistito per anni vicini di casa, parenti e la stessa figlia, ma nessuno di loro aveva mai denunciato. Le indagini hanno permesso di ricostruir­e diversi episodi e aggression­i e hanno portato il gip Marta Paccagnell­a a farlo arrestare per maltrattam­enti. L’uomo è stato portato in carcere dai militari della stazione di Scorzè e domani sarà sottoposto all’interrogat­orio di garanzia.

Ieri in tribunale è invece arrivata la condanna a un anno e mezzo per un 33enne senegalese, residente a Marghera, che a dicembre era stato arrestato (è tuttora ai domiciliar­i) dopo l’ennesimo episodio di violenza nei confronti della compagna, una 40enne italiana: l’aveva infatti ferita a una mano con un coltello da cucina, ma lei l’aveva già denunciato più volte per le aggression­i fisiche e verbali. ● ● ●

 ?? Tanti casi ?? Sono sempre di più i casi di violenze in famiglia che portano la procura a chiedere l’arresto
Tanti casi Sono sempre di più i casi di violenze in famiglia che portano la procura a chiedere l’arresto

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy