Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Chiarotto: pagamenti in ritardo e la Fip manda a casa 120 operai

- Angela Tisbe Ciociola

PADOVA Sembrava che tutto, ormai, fosse un ricordo quasi sbiadito. Eppure per le aziende del gruppo che fa capo alla famiglia Chiarotto, il colosso che, negli ultimi 50 anni e passa, ha costruito mezzo Veneto, i problemi economici provocati anche dallo scandalo giudiziari­o del Mose sono ancora in piedi nonostante la ripresa del mercato edilizio e dell’impiantist­ica. E ora, se la Mantovani inizierà a parlare inglese con la firma dell’accordo che prevede l’affitto di un ramo d’azienda alla Coge Srl, società partecipat­a da Coge Internatio­nal ltd con sede a Londra, per l’altra azienda storica del gruppo, la Fip Industrial­e di Selvazzano, la crisi sembra appena iniziata.

Già da mesi la società aveva annunciato lo smembramen­to dei due rami, quello metalmecca­nico e quello edile. E se per quest’ultimo non è stata data nessuna sicurezza sul futuro dei 91 dipendenti, i metalmecca­nici confluiti in una newco, la Fip Mec, si ritenevano in salvo. Eppure anche per 35 di loro sono stati annunciati esuberi. Una situazione che, unita ai ritardi nei pagamenti degli stipendi, ha spinto ieri i lavoratori a fermarsi per otto ore di sciopero.

«E’ normale dover avviare una ristruttur­azione – ha commentato il patron del gruppo, Romeo Chiarotto -. Come per Mantovani, anche per Fip le banche hanno un grosso peso, e dobbiamo far fronte ai cambiament­i richiesti». Per la Fip, come per la Mantovani, il futuro del gruppo, secondo la proprietà, rimane comunque lo sviluppo all’estero. «Fuori Italia non ci sono mai problemi con i pagamenti – ha spiegato Chiarotto -. Le aziende sono sempre molto puntuali. Non è così da noi: qui i pagamenti non arrivano con facilità, ed è un problema che accomuna le aziende più piccole ai gruppi più grandi e solidi. Ecco perché stiamo premendo per allargarci all’estero». Un mantra, questo, che Chiarotto ripete da anni, fin dai tempi della gestione Baita durante i quali il tallone d’Achille era stato proprio il non aver saputo allargare il proprio territorio oltralpe. «Per quanto riguarda Mantovani – ha aggiunto ancora Chiarotto – la Coge Srl, società con la maggior parte di capitali inglesi, ci aiuterà molto su questo fronte. E anche per la Fip non sarà un problema: tecnicamen­te è molto conosciuta all’estero e può avere un buon mercato». ●

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