Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Ville venete e mazzette Imprenditore condannato
VENEZIA Erano stati accusati di aver pagato delle mazzette per ottenere finanziamenti per il restauro di due ville venete. Ieri, dopo circa un’ora di camera di consiglio, Bruno Carraro, imprenditore di Aviano, è stato condannato a un anno e quattro mesi di reclusione per corruzione e per atti contrari ai doveri d’ufficio. È stato assolto, invece, dal reato di truffa. Per Stefano Guzzonato, imprenditore di Fiesso d’Artico, il reato è andato in prescrizione. I due imprenditori erano finiti a processo perché accusati di aver consegnato del denaro a Marco Brancaleoni, all’epoca responsabile del servizio tecnico regionale delle ville venete. Nel 2012 Brancaleoni, che ha già patteggiato una pena di due anni, disse alla procura di aver ricevuto 5mila euro da Carraro, proprietario di villa Menegozzi Brazzodoro. Una versione che, però, alcuni mesi fa ha cambiato, dichiarando di aver controllato meglio i suoi appunti. Questo non era stato sufficiente a far cambiare idea al pm Paola Tonini, che aveva chiesto un anno e due mesi sia per lui che per Guzzonato. Quest’ultimo era tecnico di fiducia di Oreste Fracasso, ex presidente degli industriali di Venezia e proprietario di villa Soranzo. Lo stesso Fracasso era stato indagato ma nel 2017 è morto. Nei mesi scorsi Brancaleoni aveva ritrattato anche un altro episodio legato all’accusa a Guzzonato di aver chiesto soldi a Fracasso.