Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Olimpiadi, appello di Zaia all’unità I 5 Stelle lo attaccano
Il governatore: «Uniti o perdiamo». Berti: «È una sbruffonata». E il sindaco di Milano: «Ora una scelta»
VENEZIA Non c’è pace per la candidatura italiana ai Giochi Olimpici 2026. Se dal Veneto Zaia lancia un appello all’unità per vincere poi contro Stoccolma, dal M5s, che a Palazzo Ferro Fini resta tenacemente all’opposizione, Jacopo Berti attacca: «Il cane di 3 padroni muore di fame». E, intanto, Milano chiede nuovamente la governance.
VENEZIA «Facciamo squadra, altrimenti ci “piallano”» incita il coach Zaia. Il governatore del Veneto, infatti, è rimasto l’unico a sostenere con calore la candidatura a tridente formalizzata in questi giorni dal Coni. Sarà il pragmatismo veneto, sarà che fra Milano, Torino e Cortina, è quest’ultima che è stata capace di catalizzare un entusiasmo quasi unanime in regione, tant’è. L’analisi di Luca Zaia è cristallina: «Mi auguro che la candidatura unitaria Torino-Milano-Dolomiti vada avanti. Ricordiamoci che non ci siamo aggiudicati le Olimpiadi, ma la candidatura a batterci con gli altri avversari internazionali». E il rischio di essere «piallati» soprattutto dall’altra candidatura forte, quella di Stoccolma, esiste. Non tanto per la bontà dei contenuti della proposta, quanto per le mine vaganti in casa. Ripercorrendo l’arco alpino verso ovest, il primo cittadino di Milano, Giuseppe Sala, ha chiesto il «coraggio di prendere una decisione» e che «pure in una candidatura unitaria sia chiaro il ruolo principale di Milano». Non va meglio a Torino dove il sindaco di Torino, Chiara Appendino aggiunge: «Così com’è il masterplan non mi convince per nulla». E le recriminazioni non finiscono qui, la Appendino ribadisce: «La proposta di Torino era la migliore».
E mentre, estemporanea, batte un colpo anche la Val d’Aosta che se ne esce con un «vogliamo inserirci anche noi nel dossier olimpico» (a tempo abbondantemente scaduto), arriva il brontolio trentino. A Trento ci si arma già per strappare lo sci di fondo alla Valtellina e rivalutare il pattinaggio tradizionalmente legato alla struttura di Baselga di Pinè. E a Bolzano, totalmente esclusa, la Lega alza la voce con il commissario Massimo Bessone intenzionato a chiamare Zaia e il presidente altoatesino del Coni Heinz Gutweniger che sbotta: «È una barzelletta». Riassumendo, nell’andata e ritorno lungo le Alpi, gli unici a gioire sono i veneti.
Con l’eccezione del M5s in Regione che attacca frontalmente il governatore: «Resto della mia opinione, - dice il consigliere Jacopo Berti (maestro di sci e ampezzano d’adozione) - la scelta a tre è lo specchio di un’Italia dove nessuno ha gli attributi per prendere una decisione. Il cane di tre padroni muore di fame. Vogliamo fare i giochi diffusi? Benissimo, ma la regia deve essere unica. Ricordo, piuttosto, che sui Mondiali di Sci 2021, la Regione è il grande assente. Prima di pensare alle Olimpiadi facciamo funzionare quello che c’è già».
Completamente allineata alla linea di Palazzo Balbi, invece, la posizione di Alessandro Benetton, presidente della Fondazione per i Mondiali di Sci 2021 di Cortina che analizza: «La scelta del Coni di una candidatura unitaria è innovativa, invita a realizzare costruttive sinergie e rappresenta perciò una bella notizia per Cortina, per il Veneto e per lo sport italiano». Tanto più che l’Ampezzano si sta già attrezzando per l’evento del 2021. «Stiamo lavorando assiduamente per realizzare al meglio i Mondiali - dice Benetton - per i quali avremo impianti moderni e piste che il mondo ci invidia. Poter ospitare 4 discipline dei Giochi invernali sarebbe una naturale continuità e un ulteriore volano di crescita e investimenti».
Ranghi compatti, naturalmente, nel Bellunese con Luca Barbini, presidente della Confindustria locale che rilancia: «Ci auguriamo ci sia un sostegno convinto e unanime da parte di tutto l’arco alpino. Si tratta di un’occasione per attrarre investimenti, per realizzare e completare infrastrutture e servizi per la collettività». Insomma, gli industriali lo dicono commentando i Giochi low cost: «Sappiamo che le ricadute economiche di eventi come i Giochi Olimpici promuovono l’immagine di un intero Paese».
Oltre al M5s, l’unico altro controcanto arriva dalle fila del Pd regionale con i consiglieri Stefano Fracasso e Claudio Sinigaglia: «Dal Coni e dal governo, una scelta pilatesca che penalizza tutti. Non sappiamo chi avrà la governance dell’evento, Milano si è già sfilata e anche Torino aveva detto che non sarebbe stata la ‘stampella’ di altre città. Zaia soddisfatto? Sembra una candidatura spezzatino, anche Cortina ne esce marginalizzata. E rispetto ai proclami roboanti e all’ottimismo mostrato fino a pochi giorni fa, questo è un contentino. Non ci saranno grandi e ulteriori investimenti rispetto a quelli fatti per il Mondiale del 2021».