Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Banco Bpm, balzo dei profitti Raggiunti i 353 milioni Pronte nuove cessioni di Npl
VERONA Pare essere «derisking», cioè strategie per la riduzione dei rapporti con clientela non troppo affidabile, la parola d’ordine di Banco Bpm, istituto che ieri ha presentato la relazione semestrale di bilancio esprimendo un utile netto di 353 milioni contro i 94 di un anno fa. Già ad oggi i crediti problematici sono scesi di 3,5 miliardi, il che significa una loro contrazione sul totale degli impieghi dal 12,1% del 30 giugno 2017 all’8,9%, mentre si attende di conoscere il destinatario di una nuova prevista cessione di posizioni deteriorate per altri 3,5 miliardi (i candidati principali sono la cordata costituita da DoBank, Fortress e Spaxs, quella che riunisce Credito Fondiario ed Elliot ed infine l’aggregazione fra Christofferson Robb & Company Davidson Kempner e Prelios). L’obiettivo finale del piano è di cedere Npl per 13 miliardi, di cui 9,5 risultano ad oggi già collocati.
Per quanto riguarda gli altri indicatori, i proventi operativi di Banco-Bpm hanno toccato fra gennaio e giugno i 2.447 milioni (+6,1%), gli oneri i 1.391 (-4,4%), gli impieghi i 106 miliardi con una flessione dei deteriorati del 27% rispetto alla fine del 2017. La raccolta diretta dalla clientela ha intanto raggiunto i 107,7 miliardi.
Per il semestre in corso il Gruppo focalizzerà la propria attenzione sulla razionalizzazione delle attività di private e investment banking, sul progetto di trasformazione digitale, sulla semplificazione del perimetro e sull’ottimizzazione della propria presenza territoriale. Dal 1 gennaio, va ricordato, è divenuto pienamente operativo il nuovo modello di rete commerciale, che ha coinvolto oltre 10 mila addetti. Il percorso è anche alla base della razionalizzazione della rete commerciale che ha visto, dal 1° luglio, la chiusura di 310 sportelli, individuati tra le filiali meno efficienti o troppo vicine ad altre sedi.