Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Bodyguard del Casinò ferito a colpi di pistola
Agguato a Oderzo. «Pista passionale»
ODERZO (TREVISO) Ha finito di lavorare come bodyguard per una festa privata a notte fonda. Poi, arrivato a casa, un proiettile lo ha raggiunto alla spalla, ferendolo gravemente. Ora Durim Qefa, buttafuori albanese che lavora anche al Casinò di Venezia, è all’ospedale. Sulla vicenda indaga la procura: non si esclude una pista passionale. Già in passato, infatti, Qefa era stato oggetto delle minacce della sua ex, che gli aveva rigato l’auto e fatto trovare un proiettile in casa.
ODERZO Intorno a lui il silenzio della notte, poi improvvisamente la sensazione di non essere solo e il rumore quasi impercettibile di un clic. Seguito da un’esplosione forte e da un dolore acuto alla spalla. È il film dell’agguato del quale, poco dopo le 3,40 di sabato, è stato vittima Durim Qefa, 40enne di origine albanese, professione buttafuori per una ditta di security che spesso lo impiega anche al Casinò di Venezia.
L’uomo è stato ferito alla schiena da un colpo di pistola semiautomatica, il proiettile si è conficcato nella scapola. E ora s’indaga sul movente, passando al setaccio la vita dell’uomo. Nei suoi rapporti personali e professionali, e nelle sue relazioni sentimentali. E proprio una pista passionale sembrerebbe spiccare tra le altre, per alcune relazioni burrascose, passate e presenti, delle quali è stato lui stesso a parlare: «Non ho problemi con nessuno, a parte con un’ex fidanzata». Il sostituto procuratore Davide Romanelli ha aperto un’indagine, affidata ai carabinieri del nucleo investigativo di Treviso, per tentato omicidio a carico di ignoti. Venerdì Qefa aveva lavorato come buttafuori in un’azienda del Veneziano, durante una festa privata. Alle 3,40 finito il turno, il ritorno a casa. Il 40enne ha parcheggiato l’auto, quando improvvisamente ha sentito un rumore alle sue spalle. Ma, secondo quanto riferito ai carabinieri guidati dal maggiore Giovanni Mura, non avrebbe fatto nemmeno in tempo a voltarsi.
Subito dopo, infatti, lo sparo. E la decisione di correre verso la caserma dei carabinieri poco distante, chiamando già il 112. Qefa è stato soccorso nei pressi della stazione degli autobus, dolorante e spaventato ma cosciente, tanto da spiegare quanto successo. I sanitari del Suem 118 lo hanno trasferito all’ospedale Ca’ Foncello di Treviso.
L’ogiva era rimasta conficcata nella scapola, ed è stata rimossa con un lungo intervento chirurgico. Intanto a Oderzo, i militari hanno effettuato i rilievi, trovando nei pressi dell’abitazione il bossolo del proiettile. Sotto sequestro, ora sarà analizzato. Anche per essere comparato con quello che, un anno fa, Qefa aveva trovato a casa sua, dopo un’intrusione di ignoti che gli avevano anche danneggiato la tv. Un episodio che l’uomo aveva denunciato, insieme al danneggiamento della sua Mercedes, la cui carrozzeria stata completamente rigata.
Un fatto, quest’ultimo, poi confessato dall’ex fidanzata che si era voluta così vendicare della sua scelta di chiudere la relazione. Ora si indaga su questo nuovo episodio, anche nell’ambito lavorativo dell’uomo, ma soprattutto nel privato: una ex gelosa, forse, arrabbiata per una nuova relazione, visto il precedente.
L’esplosione
L’uomo, a casa, stava parcheggiando quando è stato raggiunto da un proiettile alla spalla