Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Poesie e versi sugli alberi della droga di via Piave
Ci sono versi di Giuseppe Ungaretti e di Pablo Neruda, citazioni di Martin Luther King e poesie famose e meno note e tutti sono affissi su cartoncini colorati sugli alberi di piazzale Bainsizza, il fazzoletto verde dietro via Piave, dove fino a qualche tempo fa si spacciava droga. Da un paio di giorni, invece, è arrivata la poesia e l’insegna «campo dee vasche», quasi a suggerire a chi ci passeggia di non smettere di farlo.
È uno degli effetti collaterali dell’operazione della Questura che ha smantellato la banda di nigeriani che vendevano cocaina ed eroina nel quartiere della stazione ferroviaria, spariti gli spacciatori gli abitanti stanno riconquistando le vie e le piazze. Piazzale Bainsizza è stato, per anni, il simbolo del degrado, spacciatori e sbandati ne avevano occupato l’area verde, tanto che nel 2015 l’amministrazione fucsia ha eliminato le panchine e introdotto telecamere per il controllo. Sempre in questa piazza, i residenti del Gruppo di lavoro di via Piave erano riusciti a recuperare un immobile per riportarvi iniziative e manifestazioni contro il degrado. E ora che la situazione è migliorata, sono arrivate le poesie mentre venerdì 10 e il 17 agosto, in un altro parco, quello di via Piave, diventato il simbolo della riconquista del quartiere da parte dei suoi abitanti, torna il cinema all’aperto. I titoli del film che saranno proiettati non sono ancora stati decisi ma quello che è certo è che dalle 18 lo spazio si animerà di musica e spettacoli con la possibilità di mangiare in compagnia prima della proiezione delle 21.15. E mentre via Piave sta ripopolandosi di abitanti e turisti, grazie al fatto che non ci sono più spacciatori, gli sbandati che frequentavano la zona attratti proprio dallo spaccio si sono spostati altrove. Ieri mattina, i vigili hanno presidiato via Carducci, allontanando homeless e ubriachi e, al contempo, hanno controllato il parco di villa Querini. Qui, le cattive frequentazioni sono un problema da anni ma dal blitz di via Piave sono aumentate, molti si sono spostati lì dalle zone più prossime alla stazione ferroviaria. (g.b.)