Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Multe, steward, «caccia» con il drone La guerra agli abusivi sulle spiagge
Bibione cerca i covi dall’alto, Caorle sanziona gli stabilimenti complici. Daspo a Jesolo
VENEZIA Lenzuola distese lungo la battigia e tavolini per esporre borse, portafogli, cinture. Materiale rigorosamente contraffatto e mezzo in vendita da abusivi. Ora però i sindaci delle spiagge veneziane corrono ai ripari e contro il dilagare di un fenomeno che rischia di diventare ingestibile lanciano la «tolleranza zero», con ogni mezzo possibile: dal drone di Bibione alle multe a pioggia a Caorle, dagli steward di Sottomarina al Daspo a Jesolo.
E’ sufficiente passeggiare qualche ora in spiaggia per rendersi conto del fenomeno. Ieri a Sottomarina alcuni tratti di battigia erano paragonabili ad un suk: un mercato illecito a cielo aperto con tanto di turisti che osservano e acquistano il materiale contraffatto a basso costo. A Jesolo, Bibione e Caorle il fenomeno è diverso ma non meno impattante: ambulanti abusivi, massaggiatori e fabbricatrici di treccine transitano sotto gli ombrelloni a intervalli di pochi minuti, invitando con non posa insistenza turisti e pendolari all’acquisto. «A Bibione abbiamo 12 agenti di polizia locale tutto il giorno in spiaggia contro questo fenomeno, ma a breve entrerà in funzione il drone», esclama il tecnologico comandante della polizia locale, Andrea Gallo. Lo scopo di dotarsi di un velivolo fornito di una potente telecamera e acquistato grazie ai finanziamenti erogati dal ministero dell’Interno guidato da Matteo Salvini per combattere il fenomeno, è quello di osservare dall’alto i «covi» ricavati in pineta dagli abusivi per nascondere il materiale destinato alla vendita. Non solo, entro l’estate Bibione fisserà su tutti gli ombrelloni un adesivo che invita i bagnanti e non fare acquisti dagli abusivi con connesse sanzioni.
Sanzione usata come deterrente a Caorle, dato che nei giorni scorsi il sindaco Luciano Striuli ha siglato un’ordinanza che, oltre ai provvedimenti di legge per gli abusivi, e oltre alle sanzioni di 50 euro per la clientela, introduce la complicità del gestore dello stabilimento che acconsente l’illecito, sanzionandolo con 150 euro. Ci saranno inoltre multe da 50 a 500 euro per i commercianti che fungono da magazzino agli abusivi. «Questa ordinanza – commenta Francesco Perissinotto, presidente della municipalizzata Caorlespiaggia – può permetterci di fare squadra nell’affrontare un problema grande e complesso. Il fatto di unirci su un tema critico è la strada giusta per combatterlo». Contro gli abusivi Chioggia ha adottato gli steward con finanziamenti del Comune e delle associazioni balneari Ascot e Gebis. Ogni giorno in 10 solcano le spiagge di Sottomarina e Isola Verde in sei turni da sei ore ciascuno, festivi compresi. «Vogliamo adottare ogni strategia possibile per la lotta all’abusivismo – spiega il sindaco Alessandro Ferro – anche innovativa per il nostro territorio, come questa». Novità che, constatata ieri la presenza stabile degli ambulanti irregolari, pare non sortire però grandi risultati. Il motivo lo spiega Giorgio Bellemo dell’Ascot: «Steward ottimi per l’informazione ai turisti ma meno efficaci contro gli abusivi perché hanno capito che non hanno alcun potere, se non quello della parola. Io credo che solo con un affiancamento delle forze dell’ordine si può combattere efficacemente il problema».
Anche a Jesolo gli steward in passato avevano avuto risultati modesti. La presenza massiccia della polizia locale in spiaggia è invece un dato di fatto e a questa il comandante Claudio Vanin ha aggiunto il Daspo urbano, previsto nel decreto Minniti, per impedire il ritorno a Jesolo di persone con precedenti: criminali ma anche ambulanti recidivi.
Il caso a Chioggia
Arrivati gli steward, ma non sono efficaci. Ascot: non hanno potere se non di parola