Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
«Noi fratelli legati da un amore grande»
«Un formidabile animale dei libri. Selvatico e non convenzionale. Un irrequieto». Da Venezia a Milano, da Milano a Cortina, nel giorno in cui la cultura italiana piange Cesare De Michelis, arrivano gli aggettivi scelti con accuratezza da Carlo Feltrinelli, presidente del gruppo Effe2005, che nell’ottobre 2017 ha acquisito il 40 per cento di Marsilio Editori e che è destinato a rilevarne la maggioranza nel giro di due anni.
Un altro dei segni visibili della duttilità e del pragmatismo di De Michelis, che aveva fortemente voluto la fusione, considerando le nostalgie il contrario dello spirito imprenditoriale, e condividendo la scelta con il figlio Luca, Ad della casa editrice veneziana. «Cesare era innanzitutto un intellettuale, e poi un formidabile editore fuori dai cliché - lo descrive Feltrinelli -. Ha creato un catalogo che è vivo dopo tanti anni. Ha difeso la sua casa editrice negli anni con mille spunti intelligenti, in tante direzioni, ha animato la scena veneziana e l’intero sistema culturale italiano. Marsilio è un’opera splendida che parla attraverso i libri pubblicati negli anni, un catalogo pieno di curiosità intellettuale e di vivacità. Ricordo l’ultima volta che ci siamo visti: era a Venezia, non molto tempo fa. Abbiamo parlato di amici e di cose condivise. Quella che mi viene in mente ora è una serigrafia dell’artista friulano Giuseppe Zigaina. In casa avevamo la stessa».
Due case editrici diverse, diversissime, ma nate nella stessa temperie, l’Italia del dopoguerra, delle passioni ideologiche. «È vero, veniamo da percorsi differenti ed è chiaro che il peso specifico dei libri è diverso rispetto a quarant’anni fa. Ma un peso lo mantengono. E resta profondamente “politico”. Le realtà che danno prova di curiosità intellettuale, irriverenza e anticonformismo rimangono rilevanti e hanno ancora la possibilità di incidere nello spazio pubblico e nel dibattito. Credo che questa sia una delle motivazioni con cui è nata Marsilio. E se siamo ancora qui è perché in questa vocazione e in questo spirito libero crediamo ancora, totalmente».
L’impero Feltrinelli rappresenta per la veneziana Marsilio il futuro: organizzarsi anziché perdere tempo, espandersi anziché morire nel particolarismo era la esplicita filosofia di De Michelis, che pure considerava Marsilio la propria vita, tanto da essersi recato in redazione, alla Marittima, Venezia, fino a pochi giorni fa, anche col caldo torrido di luglio. «Era un animale dei libri, selvatico e non convenzionale, questo mi piaceva tanto di lui - prosegue Feltrinelli -. Nell’accordo con noi diede piena fiducia a suo figlio, Luca, convinto che la scelta avrebbe rafforzato l’azienda di famiglia». «Da parte nostra - continua - l’atteggiamento che intendiamo continuare a perseguire è quello degli editori: il nostro impegno con la famiglia De Michelis sarà di mantenere la felice irrequietezza intellettuale di Marsilio. D’altra parte su questo ci siamo trovati e credo piaciuti, venendo da storie diverse ma respirando la stessa aria, con le medesime motivazioni. Ci siamo trovati bene, insieme».