Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

«Maila mi ha aggredito per gelosia io le ho dato due schiaffi e un pugno»

Boscolo resta in carcere. Il gip: delitto d’impeto. Le foto del sangue inviate al fratello

- Alberto Zorzi

VENEZIA Anche per il gip David Calabria si è trattato di un omicidio volontario. «Un delitto d’impeto», ha scritto nell’ordinanza con cui ieri, dopo aver convalidat­o l’arresto, ha confermato il carcere per Natalino Boscolo Zemello, il 35enne chioggiott­o accusato di aver ucciso la moglie 37enne Maila Beccarello nella loro casa di Cavarzere, all’alba di mercoledì. L’uomo ha parlato per quasi un’ora, piangendo più volte e ribadendo la sua versione di quella notte, per convincere gli inquirenti che si è trattato al massimo di un omicidio preterinte­nzionale. «Non volevo uccidere Maila», ha ribadito Natalino Boscolo. «Non siamo d’accordo con la decisione del giudice e faremo ricorso al tribunale del riesame», commenta all’uscita dal carcere l’avvocato Andrea Zambon, che punta alla derubricaz­ione del reato.

Boscolo ha confermato che la relazione tra lui e Maila era arrivata al capolinea e che però lui le aveva chiesto di lasciarsi solo dopo il periodo agli arresti domiciliar­i, che sarebbe terminato all’inizio dell’anno prossimo. Doveva infatti scontare venti mesi per una tentata estorsione. «Il loro era un matrimonio come tanti, con liti che però non erano mai arrivate alle mani, salvo un paio di volte», dice l’avvocato Zambon. In realtà molti vicini di casa e le amiche hanno detto di averla vista spesso con dei lividi. Anche i parenti sapevano, ma pare che lei non avesse mai voluto denunciare, chiedendol­o pure ai famigliari, per il timore di scatenare altra violenza.

Quella sera, alle 3 di notte, lui avrebbe mostrato alla moglie alcuni messaggi scambiati su Messenger con una donna rumena, con cui forse aveva una relazione «virtuale», visto che da luglio 2017 non aveva potuto mettere piede fuori dalla casa di viale Regina Margherita, se non per poche ore alla settimana. Forse la stessa donna citata in quel misterioso messaggio su Facebook alle 3.05. A quel punto, secondo il racconto di Natalino Boscolo, la moglie si sarebbe infuriata e avrebbe preso un tavolino all’interno di casa, gettandogl­ielo addosso. Lui le avrebbe restituito il colpo, poi la lite si sarebbe spostata fuori dall’abitazione. «L’ho colpita solo con due schiaffi e un pugno - ha giurato Boscolo tra le lacrime - poi le ho dato una spinta e ha sbattuto il viso contro il muro». Ha poi negato di averla picchiata con una sedia, dicendo che erano già rotte.

A quel punto Maila avrebbe iniziato a perdere molto sangue dal naso e dalla bocca e questo spieghereb­be perché la casa era piena di macchie. Sarebbe salita per lavarsi in doccia e lì ci sarebbe stata una prima caduta, dove avrebbe sbattuto la nuca. Una seconda caduta sarebbe avvenuta ai piedi delle scale di casa. L’omicida si sarebbe reso conto

Riesame Il legale: omicidio preterinte­nzionale faremo ricorso

che la situazione stava degenerand­o e ha chiamato il fratello, dicendo che Maila stava male, che era caduta. Poi gli avrebbe mandato un paio di foto via Whatsapp con la scena del sangue. Il fratello lo avrebbe richiamato dicendo di avvisare subito il 118. Ai sanitari lui aveva detto che la moglie stava male, ma che non serviva chiamare i carabinier­i. «In quel momento non pensava che la moglie stesse morendo, la sentiva ancora respirare», continua il legale. Per il giudice però questa ricostruzi­one non è stata del tutto convincent­e e ha confermato l’ipotesi di omicidio volontario con le aggravanti del rapporto di parentela, dei futili motivi e del fatto di aver commesso un reato durante l’esecuzione di una pena. Il pm Buccini attende però soprattutt­o l’autopsia che verrà eseguita lunedì dal medico legale Antonello Cirnelli, per valutare la veridicità della versione dell’omicida.

Proseguono gli accertamen­ti e gli interrogat­ori dei carabinier­i di Chioggia guidati dal comandante Francesco Barone, mentre ieri sera a Cavarzere c’è stata una fiaccolata a cui hanno partecipat­o cinquecent­o persone, tra cui il fratello di Maila, Alessandro.

 ?? La fiaccolata ?? Ieri sera a Cavarzere c’è stata una fiaccolata in ricorso di Maila con il fratello, in maglietta bianca (Errebi)
La fiaccolata Ieri sera a Cavarzere c’è stata una fiaccolata in ricorso di Maila con il fratello, in maglietta bianca (Errebi)

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