Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
West Nile, altro anziano morto
VENEZIA Sale a cinque il numero delle vittime di West Nile in Veneto. Sabato è morto un 91enne di Padova ricoverato in Geriatria all’ospedale Sant’Antonio e già gravato da altre patologie. Prima di lui l’infezione aveva ucciso un 86enne di Gazzo Veronese, un 89enne di Este, una trevigiana di 74 anni malata di tumore e un’anziana di 85 anni di San Giovanni Lupatoto colpita da leucemia. «Stiamo lavorando sulle misure atte a contenere la diffusione del virus — dice l’assessore padovano all’Ambiente, Chiara Gallani —. Abbiamo chiesto un tavolo di coordinamento convocato dall’Usl 6 Euganea per mettere a punto una strategia comune e previsto misure da affiancare a quelle ordinarie e straordinarie, che continuiamo a fare. Disponiamo di risorse aggiuntive per tali iniziative, effettive nei prossimi giorni».
Cresce, in Veneto, anche il numero di contagi: dagli 89 della scorsa settimana ai 105 comunicati ieri dall’ultimo bollettino regionale. Di questi, 34 sono evoluti nella forma neuroinvasiva. La provincia più bersagliata dall’infezione portata dagli uccelli migratori e trasmessa all’uomo e ai cavalli dalla zanzara Culex pipiens, è proprio Padova, con 43 casi (34 forme febbrili e 9 neuroinvasive). Seguono Rovigo (24), Verona (17), Venezia (15), Treviso (3) e Vicenza (3). L’assessore alla Sanità, Luca Coletto, cerca di mantenere la calma: «Siamo di fronte a una situazione impegnativa ma che non deve destare allarme, contiamo un centinaio di casi confermati su una popolazione di 5 milioni di abitanti. Gli scienziati fanno notare che il West Nile è un virus dalle conseguenze limitate, asintomatico nell’80% dei casi e solo in meno dell’1% capace di evolvere nella forma neuroinvasiva. E’ in questo quadro che vanno collocati, con dolore, i decessi purtroppo avvenuti in soggetti di età avanzata o con condizioni cliniche pregresse gravi».
Sul piano del contrasto all’infezione, continuano le disinfestazioni straordinarie, soprattutto nelle aree più popolate, attraverso la collaborazione tra le Usl e i Comuni; negli ospedali vengono tracciate diagnosi tempestive e cure efficaci; è stata potenziata la prevenzione per reparti di degenza per anziani e case di riposo. «Le raccomandazioni dell’European Center For Disease Prevention and Control confermano la correttezza del nostro operare — assicura Coletto —. Le misure più incisive sono appunto le disinfestazioni straordinarie, necessarie ad abbassare la presenza delle zanzare, la particolare attenzione in fase di diagnosi e la diffusione della raccomandazione a tutta la popolazione di proteggersi con zanzariere, repellenti ed evitando ristagni d’acqua». Suggerimenti vitali per anziani e immunodepressi, a maggior rischio di sviluppare forme neuro-invasive.