Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Nei locali del mare un esercito di lavoratori in nero
Controlli dei carabinieri, denunce e multe per 120 mila euro: 22 aziende irregolari, 8 sono state chiuse
VENEZIA Camerieri, lavapiatti, braccianti. Un piccolo esercito di lavoratori in nero, qualcuno clandestino, senza norme di sicurezza. Più della metà delle aziende che quest’estate sono finite nel mirino dei carabinieri e dell’ispettorato del lavoro non era in regola. In particolare, i ristoranti del litorale veneziano e le società agricole nei confronti delle quali sono scattate multe per oltre centomila euro. È in questi due settori che si sono concentrate le verifiche dei militari del comando provinciale e del gruppo tutela lavoro, che hanno fatto ispezioni in 35 ditte, scoprendo 29 irregolari.
La «maglia nera» in provincia va a Portogruaro, zona in cui è stato trovato il maggior numero di dipendenti senza contratto, lavoratori impegnati nella raccolta della frut- ta, peri e vigneti: per due aziende è scattata la sospensione dell’attività, hanno potuto riaprire solo dopo aver regolarizzato i dipendenti. Tra Chioggia, Scorzè, Mira, San Michele al Tagliamento e la città del Lemene sono state controllate otto società e nei confronti di sette di queste sono scattate sanzioni. Su 73 persone impiegate, 16 erano in nero (dieci gli italiani). A Scorzè un’imprenditrice trevigiana è stata denunciata perché si serviva di uno straniero senza permesso di soggiorno. Tra i ristoranti del Lido di Venezia, Eraclea, Caorle, Jesolo, Chioggia e Bibione, invece, sono state ispezionate 21 aziende nel settore della ristorazione, delle quali 15 erano irregolari perché impiegavano 13 lavoratori in nero (quelli controllati sono 64). Sei ditte hanno dovuto sospendere la loro attività per il tempo necessario a rimettersi in regola: una pizzeria e un negozio etnico bengalese a Caorle, un pub e un negozio bengalese in centro a Bibione, un bazar cinese a Chioggia e un bazar indiano a Jesolo. Otto gli imprenditori denunciati per non aver rispettato le norme di sicurezza. Le multe staccate nei confronti delle società di ristorazione del litorale ammontano a 58mila euro ma, complessivamente, in tutta la stagione di controlli anche nell’ambito dell’agricoltura hanno raggiunto i 120mila euro. «Per i prossimi mesi il gruppo carabinieri tutela lavoro di Venezia, che opera all’interno dell’Ispettorato Interregionale del Lavoro di Venezia, ha già pianificato altre campagne di controllo da svolgere insieme al comando provinciale in altri settori – dicono - Ad esempio, quello dell’edilizia. Le attività riguarderanno anche la lotta al caporalato che, ormai, non caratterizza più solo l’agricoltura ma anche altri settori produttivi».
Nei campi Tra frutteti e vigneti della zona del portogruarese molti braccianti senza tutele