Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Cavalli e asini costretti a vivere tra carcasse di animali Allevamento sotto sequestro
CHIOGGIA Una quarantina di cavalli malnutriti, in mezzo ai rifiuti, legati e costretti a muoversi in spazi angusti. Un luogo in cui c’erano anche resti di altri animali e carcasse di cavalli in avanzato stato di putrefazione.
E’ quello che hanno trovato i carabinieri quando, nei giorni scorsi, sono entrati in un’azienda agricola di Chioggia nei confronti della quale adesso la magistratura ha disposto il sequestro preventivo. I militari forestali del nucleo Cites di Venezia e della compagnia di Chioggia hanno raggiunto il terreno, grande circa 16mila metri quadri, attirati dall’odore nauseabondo che si percepiva a distanza di decine di metri. Si sono presentati insieme all’Oipa di Venezia e agli specialisti dell’Usl 3 Veterinaria per un sopralluogo nell’azienda agricola, dove c‘erano 41 animali tra cavalli adulti, puledri e asini. Alcuni di questi erano evidentemente malnutriti, altri «sono risultati con manifeste problematiche veterinarie, tutti stipati in un ambiente non idoneo a garantire il benessere animale, secondo i principi di tutela e di gestione degli equidi», spiegano i carabinieri. Gli animali, sia quelli sani che quelli che necessitavano delle cure, erano tutti insieme. All’interno dell’allevamento, poi, sono stati trovati rifiuti di vario genere abbandonati o depositati in maniera incontrollata. Ciò che più ha colpito i militari sono state le carcasse di cinque animali, abbandonate nel terreno «senza alcun rispetto delle normative igienico sanitarie
Deperiti
I 41 animali erano ammassa ti in uno spazio angusto Il blitz dei carabinieri per l’odore
del settore», si legge in una nota. Resti di animali morti da moltissimo tempo, che il proprietario dell’azienda agricola non aveva portato via come previsto dalla legge. Inevitabili i sigilli all’intero allevamento. L’area è stata sequestrata e il proprietario potrà riaprire solo quando la struttura sarà adeguata e gli animali v curati secondo le prescrizioni dei veterinari. In caso contrario i cavalli saranno portati in strutture di accoglienza.