Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
«Legittima difesa vi racconto come cambia la legge»
Il leghista Ostellari: «Martedì comincia l’iter al Senato»
VENEZIA Il senatore padovano della Lega, Andrea Ostellari, presenterà martedì in Senato il disegno di legge sulla legittima difesa e racconta al Corriere del Veneto le modifiche sostanziali rispetto all’attuale normativa. «Lo Stato pagherà le spese legali dopo l’assoluzione e stop ai risarcimenti».
VENEZIA La riforma della legge sulla legittima difesa è uno dei punti fermi della Lega Nord nell’accordo di programma sancito con il Movimento 5 stelle. E martedì il disegno di legge, già licenziato dalla commissione giustizia del Senato, verrà illustrato in aula, a Palazzo Madama, dal senatore leghista padovano Andrea Ostellari, presidente della stessa commissione. «Abbiamo la necessità - dice Ostellari, di professione avvocato - di garantire le reali vittime nei casi di legittima difesa. Cittadini aggrediti che reagiscono, persone che lo Stato non riesce a difendere».
La base di partenza è il luogo dove avviene l’aggressione, sia esso la casa di famiglia o il luogo in cui si lavora. «Chi è la vittima?», chiede Ostellari. La risposta è ovvia: «Chi subisce l’aggressione».
Le modifiche apportate riguardano gli art. 52 e 55 del codice penale. Fermo restando che è necessario che l’aggressore non stia scappando, il nuovo disegno di legge afferma una presunzione di «tipo assoluto» rispetto al
"I tempi Entro la fine dell’anno credo che riusciremo ad avere il nuovo testo di legge
precedente articolo dove la presunzione era di «tipo relativo». L’altra modifica riguarda invece l’«eccesso colposo», ovvero quando la legittima difesa travalica ma a causa della paura, ovvero quando la reazione pur essendo eccessiva è comunque dovuta alla situazione di terrore in cui l’aggredito si è venuto a trovare. «Se verrà stabilita questa verità non si potrà procedere penalmente», spiega Ostellari.
Altri due punti rilevanti del nuovo disegno di legge sulla legittima difesa sono quelli relativi alla fase processuale. «Lo Stato - riprende Ostellari - nei confronti dei soggetti indagati (che invocano la legittima difesa domiciliare) si assumerà l’onere delle spese per la difesa. Le pagherà solo se saranno assolti. Inoltre, partendo dal presupposto che molti criminali (o parenti di questi) erano soliti chiedere un risarcimento danni, abbiamo deciso di intervenire per evitare che ciò possa accadere ancora. E ora non sarà più possibile. Al massimo, in caso venga stabilito che ci sia stato eccesso colposo, potrà eventualmente essere chiesta un’indennità e non più un risarcimento».
Detto che martedì il disegno di legge sarà presentato in aula al Senato, già il giorno successivo potrebbe ottenere il via libera per poi trasferirsi alla Camera. «Sono fiducioso - afferma Ostellari - e credo che entro la fine dell’anno potremo avere la legge definitiva».
Se vogliamo, visti gli eventi di cronaca che si sono verificati negli anni scorsi dalle nostre parti (il più eclatante è quello del benzinaio di Nanto Stacchio) il nuovo disegno di legge sulla legittima difesa può essere interpretato anche come una risposta politica che la Lega dà a uno dei suoi territori di maggior consenso. «La si può leggere così - dice Ostellari - perché è indubbio che in Veneto si siano verificati casi eclatanti. In realtà io vorrei che fosse chiaro che questa è una legge che dà risposte a tutti i cittadini italiani onesti, che nelle loro case vogliono essere sicuri e che se si dovessero trovare nella situazione di doversi difendere da un’aggressione, devono sapere che non andranno più incontro a processi lunghi anni, a spese legali incredibili e, soprattutto, a mutamenti radicali rispetto a quella che era la loro vita fino al momento di quell’evento».
La critica, ovviamente, non manca. E «accusa» il nuovo ddl di essere uno «spot» per l’aumento della vendita di armi. Ostellari però non ci sta. «Non è assolutamente vero che questa legge farà crescere la richiesta di acquistare armi. Così come non è vero che grazie a questa legge ci sarà il Far West. Stiamo parlando invece di modifiche sia al codice penale che a quello civile che servivano per mettere dei paletti a una giurisdizione che alla resa dei conti non tutelava abbastanza chi subiva aggressioni o rapine tra le mura di casa o sul luogo dove lavora. E lasciatemi dire, per concludere, che per difendersi in casa non serve necessariamente una pistola. può bastare anche un matterello ».
"Le armi Respingo la diceria che questa legge favorirà l’incremento dell’acquisto di armi