Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Bentivoglio e la «buca» Salerno «Un anno dopo sono ripartito»
L’espulsione all’Arechi cambiò la sua stagione, ora è un punto fermo
VENEZIA A Salerno cambiò, in negativo, il suo campionato. Contro la Salernitana, quasi un anno più tardi, Simone Bentivoglio può riprendersi definitivamente la scena. Di nuovo titolare, sia con Vecchi che con Zenga, regista o mezzala se ce n’è la necessità, Bentivoglio sembra essere un punto fermo del Venezia anche con la nuova gestione. E domani sarà ancora una volta in campo, salvo sorprese, perché Zenga si fida di lui. Quando lo ha tolto, come accaduto contro la Cremonese, è stato per ragioni tattiche. E la mossa ha sortito effetti perché l’obiettivo dell’Uomo Ragno era quello di vincere la partita, scrollandosi di dosso l’insostenibile pesantezza di una classifica da incubo.
Bentivoglio, a Cremona è cambiata la vostra stagione?
«E’ stata una vittoria molto importante, perché ci ha permesso di fare tre passi in avanti, allontanandoci dalla zona pericolo della classifica. Ma attenzione, perché sappiamo tutti benissimo che abbiamo appena cominciato la risalita e che ci vorranno altri sforzi. Però siamo sulla strada giusta».
Cosa è cambiato con Zenga in panchina?
«Abbiamo recuperato un po’ di determinazione, ci siamo
andati a prendere quello che prima non riuscivamo a fare nostro. Le cose sono migliorate, innegabile».
La Salernitana per lei non può essere un avversario come le altre. È d’accordo?
«Se si riferisce all’espulsione dell’Arechi del gennaio scorso sicuramente non lo è. Quel giorno, purtroppo, cambiò in peggio la mia stagione. Fui espulso dal campo e da quel momento in poi Inzaghi preferì schierare Stulac, anche dopo il mio rientro dalla squalifica».
Un cartellino evitabile?
«Purtroppo sono cose che capitano quando si gioca e, magari in un momento di nervosismo, talvolta si può sbagliare. Quel giorno sbagliai, ora però il destino mi mette di fronte un’altra occasione per provare a recuperare il tempo perduto».
Un gol alla Salernitana pareggerebbe tutti i conti, non crede?
«Sono momenti molto diversi fra loro. La cosa più importante sarebbe vincere davanti ai nostri tifosi, tutto il resto viene dopo».
A proposito di tifosi: l’ultima volta in casa li fece gioire lei contro lo Spezia...
«Purtroppo l’unica vittoria che abbiamo ottenuto in casa fino a questo momento. È ora di provare ad aggiungerne un’altra, ci piacerebbe tanto per noi, per i tifosi e per il mister, che ci sta mettendo tanto per aiutarci a uscire da questa situazione».
Si aspettava un avvio così difficile?
«Nessuno se lo aspettava così difficile, ma adesso bisogna guardare avanti. Pur avendo un calendario più difficile rispetto alle precedenti giornate abbiamo dimostrato che, in questo campionato, non ci sono avversari imbattibili e che ce la possiamo giocare con tutti».
Cosa manca ancora a questo Venezia per il decollo definitivo?
«Dobbiamo essere più concreti, per il resto abbiamo ritrovato la solidità dietro. Sia a Palermo che a Cremona abbiamo dimostrato di poter subire, com’è ovvio che sia contro avversari così forti, ma senza dare l’idea di poter prendere gol da un momento all’altro. Non mi dava mai davvero l’impressione che avremmo presto gol allo Zini: e infatti...».