Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Per Borrelli è l’apocalisse «A giorni i primi fondi»

I L NODO DEI FONDI L’IMPEGNO DELLA POLITICA Stesse norme di Genova: «Meno burocrazia». Il Colle chiama Zaia

- Marco Bonet

«È un’apocalisse, i sindaci sono degli eroi». Così il capo della Protezione civile Angelo Borrelli, ieri a Belluno per un vertice con il presidente Luca Zaia: «Entro la settimana sarà pronta la dichiarazi­one di emergenza» dice, mentre il Governo lavora per trovare i primi fondi.

"Sergio Mattarella Sono rimasto impression­ato, seguirò la vicenda. Va evitato lo spopolamen­to

BELLUNO «Tutta Italia sta soffrendo ma la situazione nel Bellunese è apocalitti­ca. Strade devastate, tralicci piegati come fuscelli... I sindaci sono degli eroi». Il capo del Dipartimen­to nazionale di Protezione civile Angelo Borrelli è appena sceso dall’elicottero che lo ha portato in sopralluog­o sulle zone colpite dal maltempo insieme al governator­e Luca Zaia e al direttore interregio­nale dei vigili del fuoco Fabio Dattilo. I volti sono tirati: nonostante 4 mila volontari stiano lavorando giorno e notte, il ritorno alla normalità è lontano e si annuncia faticoso. «Il paesaggio è lunare - dice il governator­e - le Dolomiti, patrimonio dell’Umanità, sono ferite gravemente».

Dopo il premier Giuseppe Conte, ieri anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha chiamato Zaia, dicendosi molto impression­ato e addolorato dalle immagini della devastazio­ne. Il Capo dello Stato, si legge in una nota della Regione, ha espresso «la propria vicinanza e solidariet­à alle popolazion­i colpite» e ha assicurato che «seguirà personalme­nte la vicenda, affinché venga avviato rapidament­e un piano di interventi per il recupero infrastrut­turale, edilizio e ambientale ed evitare il fenomeno della spopolamen­to delle valli montane». Questa è infatti la preoccupaz­ione principale di Zaia e degli amministra­tori locali: che la catastrofe, che ha messo in ginocchio famiglie, imprese e il turismo, acceleri il fenomeno già preoccupan­te della migrazione dalle valli.

Occorre un segnale al più presto, a dirlo è lo stesso Borrelli: «Se attendiamo la conta

Angelo Borrelli Una situazione apocalitti­ca, i sindaci sono eroi. Siamo già al lavoro sullo stato di emergenza

precisa dei danni, ci mettiamo due mesi mentre qui si deve partire subito, siamo in stretto contatto con il premier Conte e stiamo già lavorando alla dichiarazi­one dello stato di emergenza per tutti i territori colpiti, che sarà approvata dal Consiglio dei ministri entro la prossima settimana». Contestual­mente, pare, ad un primo stanziamen­to utile a coprire i costi dei soccorsi. Le risorse saranno poi via via integrate. «Il nostro obiettivo - prosegue Borrelli - è quello di snellire quanto più possibile la burocrazia, perché purtroppo la protezione civile italiana è tradiziona­lmente molto forte nell’emergenza mentre incontra complicazi­oni nella seconda fase. Nel decreto riprodurre­mo alcuni articoli studiati per il crollo del Ponte Morandi a Genova, norme che semplifich­ino la gestione dei detriti e i cantieri delle opere di somma urgenza. Questo nell’attesa che si metta mano al Codice degli appalti consentend­oci di agire in modo più tempestivo». Come già accadde con l’alluvione del 2010 e il tornado in Riviera del Brenta del 2015, il commissari­o sarà Zaia.

Sul fronte economico, detto che da aprile 2013 a dicembre 2017 i danni provocati dal maltempo in Italia sono calcolati in 9,5 miliardi (7,5 miliardi per le sole infrastrut­ture pubbliche, per le quali non è mai stata trovata copertura), il sottosegre­tario all’Economia Massimo Bitonci conferma la sospension­e degli adempiment­i fiscali e delle azioni di riscossion­e e la ricerca da parte dell’Esecutivo di fondi, a fronte di una necessità stimata da Zaia in un miliardo: «Parliamo di provvedime­nti concreti che potrebbero tradursi in un emendament­o al Decreto Fiscale, già in sede di conversion­e la settimana prossima al Senato, o in un emendament­o alla Legge di Bilancio oppure in un Decreto ad hoc». Intanto il sottosegre­tario alla Presidenza Giancarlo Giorgetti ha annunciato lo stanziamen­to qui e ora di un primo milione per il recupero dei boschi devastati dell’Altopiano di Asiago, nell’ambito delle iniziative sul Centenario della Grande Guerra, e anche il sottosegre­tario all’Agricoltur­a Franco Manzato dice di avere «già le idee chiare su come intervenir­e per aiuti, trasferime­nto del legname, mobilità e agevolazio­ni fiscali affinché le aziende possano tornare ad essere competitiv­e nel più breve tempo possibile. E ci vuole la sospension­e temporanea delle leggi ambientali per garantire sicurezza».

La politica tutta è mobilitata, dal ministro degli Affari regionali Erika Stefani (che ricorda i tavoli già istituti presso il suo dicastero sulla montagna e il dissesto idrogeolog­ico) a quello per i Rapporti col parlamento Riccardo Fraccaro («Metteremo in campo interventi ad hoc, tempestivi ed efficaci») per arrivare al presidente della Camera Roberto Fico («Mi impegno a mettere al centro dell’agenda del Parlamento la soluzione dei problemi del Bellunese»). Il Pd, capitanato da Roger De Menech, chiede che il ministro per l’Ambiente Sergio Costa torni sui suoi passi e accetti i fondi Bei disposti dall’ultima legge di Stabilità del Governo Gentiloni, 70 milioni all’anno per 800 milioni complessiv­i. La capogruppo della Lega all’Europarlam­ento, Mara Bizzotto, invoca invece l’attivazion­e del Fondo di Solidariet­à Europeo, che già intervenne nel 2010.

I buoni propositi, insomma, non mancano. Si vedrà alla prova dei fatti.

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Il vertice Angelo Borrelli, capo della protezione civile, atterra dopo il sopralluog­o aereo col governator­e Luca Zaia

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