Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
A22 e Autovie, asse tra i governatori per fermare la golden share dello Stato
BOLZANO Un’alleanza tra i governatori del Nordest per salvare l’autonomia delle autostrade. Il presidente della Regione Trentino Alto Adige, Arno Kompatscher, si è sentito con i colleghi Luca Zaia (Veneto) e Massimo Fedriga (Friuli) chiedendo aiuto alla Lega per sbloccare la partita sulle concessioni, dopo che il governo ha rivendicato la golden share nel consiglio di sorveglianza della società che gestirà l’autostrada del Brennero. La stessa situazione si pone su Autovie venete. Ma sarà difficile convincere il ministro dei trasporti, Danilo Toninelli, al dietrofront. Dopo la tragedia del ponte Morandi, i Pentastellati hanno messo in chiaro che il governo dovrà sempre e comunque avere l’ultima parola sulla gestione delle autostrade. La trattativa è parecchio delicata e ora i soci locali delle autostrade (tutti enti pubblici del territorio) puntano sull’influenza dei governatori leghisti.
Dopo l’incontro con Toninelli, mercoledì, Kompatscher era nero e deciso a convocare per giovedì prossimo tutti i soci pubblici di Autobrennero. Insieme ai rappresentanti delle Province di Mantova, Verona e Reggio Emilia, i Comuni di Bolzano, Trento, Verona, Mantova e anche le quattro Camere di commercio, Trento e Bolzano cercheranno una strategia per uscire dall’impasse.
La posizione di Toninelli ribattezzata la strategia del carciofo perché, foglia dopo foglia, sta disfacendo l’intesa costruita in mesi di serrate trattative - è chiara. Lo Stato deve avere l’ultima parola nel consiglio di sorveglianza della società pubblica BrennerCorridor che otterrà la concessione in house. I soci della newco saranno gli stessi di Autobrennero tolti i privati che saranno liquidati. Sulla governance lo Stato ha imposto un consiglio di sorveglianza di 6 componenti, tre dello Stato e 3 dei soci locali, con importanti funzioni di controllo. Ma il ministero pretende anche una clausola per cui il voto del presidente, di nomina statale, valga doppio in caso di parità. «Nei fatti un diritto di veto sull’approvazione bilanci, nomine e piano investimenti» dice Kompatscher che sta cercando una sponda nel Carroccio per salvare l’autonomia della società. Non solo nel nuovo presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, ma anche negli altri governatori del Nordest. «Ho sentito Zaia e Fedriga per chiedere di premere sul governo. Anche Autovie Venete ha lo stesso problema: possiamo fare squadra» spiega Kompatscher confidando nel sentimento autonomista dei colleghi.
I tempi per la concessione sono destinati ad allungarsi. E anche parecchio. Una volta raggiunto l’accordo sul testo definitivo dovranno essere sentiti l’Autorità di regolazione dei trasporti e anche il Cipe che quasi certamente faranno i loro rilievi. Poi la palla tornerà al Ministero dei trasporti, che, con le Finanze, dovrà predisporre il decreto interministeriale che dovrà esser autorizzato dalla Corte dei conti. Solo dopo tutto questo — e a quel punto sarà già primavera — si potrà assegnare materialmente la concessione per i prossimi trent’anni.