Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

«Decreto Salvini», altri tre casi nel Trevigiano Il rimpatrio scatterà in caso di condanna

Il questore Dalle Mura: «Applicata la nuova norma che non ammette discrezion­alità»

- Milvana Citter

TREVISO Mercoledì la commission­e territoria­le riunita d’urgenza ha lavorato per cinque ore prima di emettere la decisione di respingime­nto della richiesta di protezione internazio­nale per il 21enne nigeriano, richiedent­e asilo e ospite dell’ex Caserma Serena a Casier nel Trevigiano, che ha patteggiat­o 2 anni di reclusione per spaccio.

Effetto del decreto Salvini per il quale sono già al vaglio dell’Ufficio immigrazio­ne della questura di Treviso altri tre casi. Di altri richiedent­i asilo, arrestati per detenzione ai fini di spaccio nelle scorse settimane, per i quali è attesa a breve la sentenza. «Il decreto legge non ammette discrezion­alità – spiega il questore di Treviso, Maurizio Dalle Mura - ma l’immediato avvio della procedura che abbiamo adottato per quello che è di fatto, il primo caso italiano di applicazio­ne della nuova norma». In pratica, se un richiedent­e asilo viene condannato (o patteggia), in base al decreto Salvini verrà rispedito nel suo Paese d’origine.

Il profugo 21enne, era stato arrestato in flagranza di reato, dalla polizia locale di Treviso, il 2 novembre scorso, dopo che all’ex Caserma Serena dov’era ospitato erano stati trovati 250 grammi di marijuana. Processato per direttissi­ma, ha patteggiat­o una pena di 2 anni e dopo alcuni giorni agli arresti domiciliar­i e la liberazion­e, il giudice ha anche disposto la restituzio­ne del telefono cellulare e dei contanti sequestrat­i insieme alla droga. Ma per lui le cose si sono complicate nello spazio di poche ore. Gli uomini dell’Ufficio immigrazio­ne, guidati dalla dirigente Elisabetta Serrao, appena venuti a conoscenza della sentenza hanno subito avviato le procedure stabilite nell’articolo 32 comma 1 bis del decreto legge 25/2018 noto come «Decreto Salvini», entrato in vigore il 5 ottobre scorso. A spiegarle nel dettaglio è proprio il questore di Treviso: «In caso di condanna si deve subito attivare in via urgente la Commission­e territoria­le di Treviso – precisa Dalle Mura -, che ha subito convocato lo straniero, lo ha ascoltato e ha rigettato la richiesta di protezione internazio­nale». A quel punto, la decisione è stata inoltrata alla Prefettura che ha emesso il provvedime­nto e il nigeriano, sprovvisto di documenti, è stato accompagna­to al Centro per il rimpatrio di Brindisi, dove rimarrà in attesa della documentaz­ione per l’espulsione. La stessa procedura che è in avvio anche per altri tre richiedent­i asilo che, arrestati dopo il 5 ottobre scorso e prossimi al processo per direttissi­ma, sono già candidati all’espulsione. I processi sono fissati a breve e in caso di condanna, dovranno subito essere sottoposti ad audizione in commission­e territoria­le. Per questo l’ufficio immigrazio­ne sta già lavorando, anche al fine di procedere con un immediato rintraccio nel caso in cui, nel frattempo, si siano allontanat­i dal territorio di Treviso. Decisione irrevocabi­le, il decreto stabilisce infatti che non è ostativo all’espulsione un eventuale ricorso.

 ?? Polizia ?? Il questore di Treviso, Maurizio Dalle Mura, primo ad aver applicato le nuove norme contenute nel «Decreto Salvini»
Polizia Il questore di Treviso, Maurizio Dalle Mura, primo ad aver applicato le nuove norme contenute nel «Decreto Salvini»

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