Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Guerra di statue fra Marciana e Palazzo Grimani
Le opere del Vestibolo della Marciana saranno trasferite a Palazzo Grimani a causa dei restauri. Il sovrintendente intenzionato a non restituirle alla biblioteca dove sono sempre state
La guerra della statue della Repubblica di Venezia. Meglio conservarle nel Vestibolo della Biblioteca Nazionale Marciana in cui sono collocate da oltre quattro secoli o a Palazzo Grimani, dalla cui famiglia arrivano gran parte dei pezzi? Il Polo museale del Veneto infatti vuole spostare le opere nell’edificio medioevale, approfittando del momentaneo trasferimento, a causa del restauro della sala in cui si trovano oggi.
E dire che fu proprio il cardinale Domenico Grimani il primo, nel 1523, a donare alla Repubblica di Venezia sedici busti di marmo. Sessantaquattro anni dopo, anche il nipote Giovanni, patriarca di Aquileia (e a cui passò in eredità il palazzo), fece altrettanto con la sua ampia collezione di antichità: si trattava di una delle raccolte più importanti d’Europa perché il patriarca prediligeva gli originali greci rispetto alle copie ellenistiche. Quasi duecento pezzi, tra opere greche e romane, furono così collocati nel Vestibolo della Biblioteca Nazionale Marciana che venne trasformato, sul disegno del presule stesso e di Vincenzo Scamozzi, in museo Statuario della Repubblica. Inaugurato nel 1596 e ingranditosi nel corso del tempo con ulteriori donazioni è da sempre, uno degli più antichi musei pubblici di Europa.
Adesso rischia di essere smantellato, così come lo aveva smembrato Napoleone nel 1811 quando lo trasferì in modo diffuso a Palazzo Ducale. Approfittando dei lavori di restauro del soffitto del Vestibolo (in cui c’è una tela del Tiziano, La Sapienza) il direttore del Polo Museale del Veneto Daniele Ferrara ha scritto al neodirettore della Biblioteca Marciana Stefano Campagnolo comunicandogli che le opere trasferite — originariamente per il periodo dei lavori – a palazzo Grimani non sarebbero più tornate indietro. È la guerra delle statue e dei busti della Repubblica di Venezia che si amplia di un ulteriore capitolo. Non è infatti la prima volta che il Polo Museale cerca di spostare le opere dalla Marciana (che ne è consegnataria, la proprietà è del Museo Archeologico) ma in precedenza il passaggio non fu mai concretizzato, anche perché avrebbe voluto dire spostare i duecento pezzi, (oggi nel Vestibolo ne sono esposti una sessantina secondo il progetto di Scamozzi riprodotto dai disegni di Anton Maria Zanetti). Il cuneo che potrebbe cambiare le sorti delle statue è proprio il trasferimento dei marmi per oltre un anno, la durata dei lavori del Vestibolo. In questi giorni sono previsti anche una serie di sopralluoghi per gestire lo spostamento in sicurezza e collocare le opere in modo da sottolinearne la valenza e allo stesso tempo valorizzare il museo di Palazzo Grimani (oggi di proprietà del Mibac e del Polo Museale Veneto). In realtà però non si tratta di un vero «ritorno a casa» perché nell’edificio la maggior parte dei marmi non sono mai stati esposti. La vicenda è particolarmente delicata perché mette una contro l’altra due istituzioni culturali dello Stato. Il trasferimento comunque non è ancora dato per certo considerata l’opposizione del direttore Campagnolo alle insistenze di Ferrara.
Probabilmente ci sarà bisogno dell’intervento della Direzione nazionale delle Biblioteche ed istituti culturali, ma anche della Direzione genera- le dei Musei del ministero dei Beni e delle attività culturali per sbrogliare la matassa.
Da una parte infatti la Biblioteca Nazionale Marciana non vuole perdere una parte importante del percorso espositivo (dal 1999 le Sale monumentali fanno parte del percorso integrato dei Musei di Piazza San Marco che dal Correr, attraversa il museo Archeologico e arriva ai «ridotti» dei Procuratori di San Marco), dall’altra il Polo Museale punta sulle statue e i busti, che furono restaurate anche da Antonio Canova e subirono il fascino di Tiziano e Tintoretto, per aumentare il «richiamo» di Palazzo Grimani. Non è escluso nemmeno che qualsiasi decisione venga posticipata a quando i restauri del Vestibolo saranno conclusi.