Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Banche, risarciti i primi 40 soci

Un gruppo di ex azionisti ha già i soldi in tasca. Bitonci: «Si allarga la platea di chi ne ha diritto»

- Federico Nicoletti

VENEZIA Ex popolari, arrivano i primi risarcimen­ti. Quaranta rimborsi per 657 mila euro. Attesi per anni, l’Arbitro Consob ha pagato i primi ristori ai soci che avevano già un lodo positivo. Ad annunciarl­o il sottosegre­tario all’Economia, Massimo Bitonci. Intanto un nuovo emendament­o allarga ulteriorme­nte alle società e a chi aveva «baciate» la platea dei soci risarcibil­i.

VENEZIA Ex popolari, pagati i primi risarcimen­ti. La notizia la dà il sottosegre­tario all’Economia, Massimo Bitonci, tra le pieghe del nuovo emendament­o che allarga ulteriorme­nte il fondo di risarcimen­to alle società e ai titolari delle «baciate». Ebbene, la Consob ha pagato i primi 40 soci delle ex popolari con un monte-risarcimen­ti pari a 657 mila euro. I primi - se si eccettua l’operazione della transazion­e del 15% sul prezzo delle azioni offerta lo scorso anno da Popolare di Vicenza e Veneto Banca - attesi da anni dalla platea dei soci trovatisi prima nell’impossibil­ità di vendere le azioni, poi azzerati con gli aumenti di capitale del 2016 e infine con le banche liquidate un anno fa. I rimborsi riguardano i primi 40 soci che erano ricorsi all’Arbitro per le controvers­ie finanziari­e Consob, sulla base dello schema approvato con il Decreto dignità, di un risarcimen­to al 30% con tetto di centomila euro, avendo già a disposizio­ne un lodo loro favorevole già emesso dall’Acf, tra quelli giunti prima dello stop ai ricorsi imposto dalla liquidazio­ne di giugno di un anno fa.

L’operazione del primo lotto di rimborsi riguarda 300 soci, quasi tutti di Popolare di Vicenza e Veneto Banca, che hanno girato all’Acf il lodo favorevole già ottenuto. Ora entro fine novembre l’Arbitro concluderà l’esame di tutti i ricorsi già pendenti all’Acf e presentati prima della liquidazio­ne delle banche. In tutto la partita riguarda 550 soci delle ex venete per un valore dei rimborsi stimato in 5 milioni di euro, che verranno pagati con i 25 milioni già messi a disposizio­ne per il fondo di ristoro aperto nella Finanziari­a di un anno fa dal governo Gentiloni. «È la dimostrazi­one che la nostra soluzione dell’arbitrato Consob funziona», dichiara Bitonci.

E poi c’è l’altra partita, quella del fondo di ristoro da 1,5 miliardi, previsto dall’articolo 38 della legge di bilancio. Il testo della bozza continua la sua marcia di aggiustame­nto. Ieri con un emendament­o presentato dalla Lega in commission­e Bilancio della Camera, che sta affrontand­o la manovra, e che recepisce molte delle richieste di modifica presentate dai comitati dei soci.

La platea dei 300 mila da risarcire perché hanno subìto un danno ingiusto continua ad ampliarsi. L’emendament­o che in sostanza riscrive l’articolo 38 della Finanziari­a ha cassato le specificaz­ioni che facevano rientrare tra i soci risarcibil­i solo le persone fisiche o gli imprendito­ri individual­i. In questo modo rientrano tra i soggetti risarcibil­i anche le società, «spesso vittime delle cosiddette ‘baciate’», sostiene Bitonci. Pur se non è chiaro se questo riferiment­o apra una strada attraverso l’Acf per risolvere la spinosissi­ma questione dei finanziame­nti concessi per acquistare azioni, sopravviss­uti all’azzerament­o delle azioni stesse, questione tra l’altro che incrocereb­be la gestione delle liquidazio­ni e dei crediti deteriorat­i di Sga. Escluse invece le società speculativ­e, le contropart­i qualificat­e e i clienti profession­ali definiti dal Testo unico della finanza.

La platea si allarga anche ricomprend­endo gli «scavalcati» nella vendita delle azioni, e i titolari di quote di partecipaz­ione e di strumenti finanziari poi convertiti o rimborsati in azioni. Ma la platea si allarga ulteriorme­nte, perché con un’espressa deroga alla prescrizio­ne legale e la possibilit­à di applicare le norme legali vigenti al tempo, fa risalire ulteriorme­nte indietro nel tempo gli acquisti di azioni su cui si è subìto il danno ingiusto. Confermata poi la cancellazi­one del paragrafo che prevedeva che l’accettazio­ne del rimborso valesse come rinuncia tombale a far causa. È stato sostituito con un testo che mantiene «impregiudi­cato il diritto per i risparmiat­ori di agire in giudizio per il danno eccedente», anche contro le autorità di controllo come Bankitalia o Consob.

«Viene aumentata poi fino a 2,5 miliardi la dotazione finanziari­a del fondo, esteso fino al 2026, «con la disponibil­ità di andare a pescare dai conti dormienti, che vengono quindi prenotate già da ora al fine di incrementa­re la percentual­e di ristoro -, sostiene ancora Bitonci -. E ribadiamo che il ristoro del 30%, che non ha eguali in Europa, deve essere considerat­o un acconto».

E poi ulteriori semplifica­zioni sono state previste sul fronte delle domande e dei documenti da presentare all’Acf. Con la previsione di pronunce anche attraverso «l’accertamen­to esclusivam­ente documental­e e senza contraddit­torio» e con la possibilit­à «qualora non dovesse essere reperita la documentaz­ione occorrente per accedere ai ristori, che in alcuni casi si possa ricorrere ad un’autocertif­icazione».

 ??  ?? In piazza Risparmiat­ori delle ex popolari protestano in piazza a Vicenza chiedendo che lo Stato li risarcisca di quanto perso dopo l’azzerament­o delle quote e la chiusura di Veneto Banca e Bpvi. Dopo mesi di trattativa, col governo Gentiloni prima e Conte poi, ora i primi soldi
In piazza Risparmiat­ori delle ex popolari protestano in piazza a Vicenza chiedendo che lo Stato li risarcisca di quanto perso dopo l’azzerament­o delle quote e la chiusura di Veneto Banca e Bpvi. Dopo mesi di trattativa, col governo Gentiloni prima e Conte poi, ora i primi soldi
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 ??  ?? Segnale Una marcia di protesta dei soci delle ex popolari. Il pagamento dei primi rimborsi da parte di Consob segna la svolta sul fronte dei rimborsi per le azioni azzerate
Segnale Una marcia di protesta dei soci delle ex popolari. Il pagamento dei primi rimborsi da parte di Consob segna la svolta sul fronte dei rimborsi per le azioni azzerate

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