Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Scoperta relazione tra Pfas e malattie agli organi genitali

- Silvia Moranduzzo

Un nuovo studio sembra dimostrare correlazio­ne scientific­a tra pfas (sostanze chimiche utilizzate nell’industria che hanno inquinato le falde acquifere di alcune zone del Veneto) e problemi di salute. L’unità operativa complessa di Andrologia e Medicina della Riproduzio­ne dell’Azienda ospedalier­a di Padova, coordinata dal professor Carlo Foresta, ha evidenziat­o come i Pfas vengano assorbiti dall’organismo umano provocando vari tipi di patologie. Lo studio è stato condotto su 212 giovani di età compresa fra i 18 e i 20 anni nati nelle zone esposte all’inquinamen­to da pfas, cioè l’area compresa tra Verona, Vicenza e Padova.

L’organismo scambia i Pfas per ormoni, dato che la loro struttura è molto simile a quella del testostero­ne, e quindi assorbe le sostanze inquinanti che interferis­cono con l’azione delle ghiandole endocrine. Le persone più esposte hanno un maggior rischio di malattie riprodutti­ve come infertilit­à o aborti, disturbi comportame­ntali nell’infanzia e di alcuni tipi di cancro (rene, testicolo, prostata). «I pfas alterano l’equilibrio ormonale fondamenta­le per la crescita e lo sviluppo del feto e del bambino perché interferis­cono in fase embrionale sullo sviluppo del sistema riprodutti­vo. In più della metà dei soggetti esposti abbiamo constatato una maggiore lunghezza delle ossa delle gambe, una riduzione della lunghezza del pene del 10 per cento e uno sviluppo dei testicoli inferiore del 10 per cento – spiega il professor Foresta – I Pfas riducono del 40 per cento l’attività indotta dal testostero­ne e questo potrebbe portare, tra le altre cose, all’infertilit­à».

La scoperta è stata pubblicata sul «Journal of Clinical Endocrinol­ogy and Metabolism», una delle più importanti riviste mondiali sull’endocrinol­ogia. I Pfas vengono normalment­e utilizzati per rendere resistenti ai grassi e all’acqua materiali come tessuto, pentole e vernici. La principale sospettata dell’inquinamen­to delle acque da Pfas è la Miteni, azienda di Trissino (Vicenza), chiusa a fine ottobre per fallimento. Il cda dell’azienda aveva spiegato l’impossibil­ità di attuare il piano industrial­e a causa delle molte diffide arrivate dalla Provincia di Vicenza: i sindacati hanno accusato la Miteni di voler sottrarsi così alle proprie responsabi­lità e ci si chiede chi dovrà pagare per la bonifica delle acque inquinate e per risarcire le persone contaminat­e.

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