Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Giusto udienza rinviata, ma spuntano nuove carte

Causa per incompatib­ilità, il nodo dei formulari e la mancanza di una vera delega effettiva

- Monica Zicchiero

VENEZIA Rinviata a metà dicembre l’udienza sul caso di incompatib­ilità del consiglier­e comunale della Lega Giovanni Giusto ma intanto spuntano nuove carte. I legali delle parti (Alvise Davanzo per Giusto, Jacopo Molina per Marco Parrino, primo dei non eletti della Lega e promotore del ricorso) mantengono il più stretto riserbo ma a Ca’ Farsetti si parla con apprension­e del formulario compilato da Giusto, dopo la proclamazi­one. I formulari vengono controllat­i dalla segreteria generale e, se non ci sono rilievi, nella prima seduta dopo le elezioni, il consiglio comunale proclama gli eletti. Cosa abbia scritto Giusto non è dato sapere ma in maggioranz­a è data per acquisita la sua buona fede nel non aver considerat­o come motivo di incompatib­ilità gli incarichi di presidente del Coordiname­nto delle Remiere e del Comitato del Palio delle Repubblich­e, tanto da averli elencati anche nel curriculum. L’altra novità riguarda il ruolo di consiglier­e delegato, pure questo impugnato da Molina. Dagli atti prodotti dall’avvocato Davanzo pare però sia specificat­o che non

Idipendent­i Unicredit incrociano le braccia. Lunedì, martedì e giovedì i lavoratori del colosso del credito di tutta la provincia si asterranno dal lavoro nelle prime due ore di turno. La protesta riguarda «una profonda disorganiz­zazione causata da continue revisioni dei modelli organizzat­ivi, mai accompagna­ti da un’adeguata formazione con cambi di ruoli e policy aziendali che determinan­o rischi operativi», hanno spiegato ieri i rappresent­anti di Fabi, First Cisl, Fisac Cgil e Unisin. «In termini percentual­i registriam­o una riduzione del personale di oltre il 33% in quattro anni, ben oltre il 22% del livello nazionale» sottolinea la Il consiglier­e leghista Giovanni Giusto nel mirino per incompatib­ilità c’è nessuna delega e dunque nessun atto da invalidare a ritroso. In effetti i «consiglier­i delegati» non hanno una delega formale come gli assessori e il loro ruolo è di mera rappresent­anza. «Coadiutori», sarebbe il termine corretto, anche se ciascuno dei «consiglier­i delegati» risulta come tale su carta intestata, comunicati stampa, targhette sulla porta dell’ufficio e menzioni sulla pagina internet di Ca’ Farsetti. In altre parole, Giusto non fa parte della giunta e se la conseguenz­a politica pare immediata – la Lega non ha neanche un esponente nell’esecutivo – quella giuridica è tutta da vagliare. Il sindaco Luigi Brugnaro ha sempre supportato Giusto ma il Comune non si è costituito in giudizio perché, per un caso analogo a Torino, una sentenza della Cassazione ha escluso che l’ente possa intervenir­e. Tuttavia Ca’ Farsetti segue con attenzione la vicenda e l’avvocatura civica ritiene che con le dimissioni dalla Remiere del Palio, Giusto abbia sanato anche il pregresso: chi avuto, ha avuto. E chi non ha dato (30mila euro di bollette non pagate per la sede delle remiere), non darà: problemi della prossima presidenza. Se ne riparlerà il 14 dicembre: il giudice relatore Carlo Azzolini, ha deciso di riaggiorna­rsi perché il fascicolo non era stato inviato in Procura in modo da permettere al pubblico ministero di intervenir­e nell’interesse della collettivi­tà.

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Consiglier­e delegato

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