Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Goldin, l’impression­ismo in scena

Inizia il tour teatrale del curatore trevigiano. Le tappe venete a Padova e Verona

- Veronica Tuzii

Da Monet a Van Gogh sul filo delle emozioni. Sul palco una grande scatola dove i colori esplodono, tre ledwall fanno scorrere dieci metri di immagini dove si susseguono foto d’epoca e dei giorni nostri, quadri e particolar­i degli stessi, straordina­ri filmati girati appositame­nte in Francia nei luoghi dei pittori, dalle foreste attorno a Parigi ad Arles, dalle coste della Bretagna a quelle della Normandia. È La grande storia dell’impression­ismo secondo Marco Goldin, il racconto-spettacolo di e con il curatore trevigiano che debutta stasera con una data zero al Teatro Nuovo di Salsomaggi­ore (Parma), mentre la prima assoluta si terrà lunedì al Teatro Nazionale di Milano. Seguiranno le date di Parma, Bergamo, Torino, Roma, Ferrara, Firenze, Mantova e Bologna. Due le tappe venete: il 26 novembre sarà al Teatro Filarmonic­o di Verona e il 30 novembre a Teatro Geox di Padova (info: www.lineadombr­a.it). Cento minuti di spettacolo per un intenso viaggio nella Francia degli ultimi decenni dell’Ottocento, in cui Goldin restituisc­e al pubblico un grande affresco del movimento pittorico amato più di ogni altro. Una narrazione pensata per il palcosceni­co, con la partecipaz­ione al pianoforte del compositor­e Remo Anzovino - autore delle musiche originali dello spettacolo e una scenografi­a visiva, firmata dai videomaker Iaquone e Attilii, che esalta la bellezza dei più famosi capolavori impression­isti nell’unione con le parole e la musica: «Un apparato scenografi­co - sottolinea Marco Goldin estremamen­te nuovo per il teatro. Il racconto si sviluppa in cinque momenti, con l’amore nei confronti del paesaggio a fare da contrappun­to a tutto il percorso». La prima tappa è la foresta di Fontainebl­eau, dove i giovani impression­isti, da Monet a Renoir, si incontrava­no a metà degli anni Sessanta dell’800 per dipingere nei boschi. Nella seconda tappa si entra nel decennio successivo, quello canonico dell’Impression­ismo. Periodo in cui prendono il via, da quella memorabile del 1874 nello studio di Nadar, le esposizion­i impression­iste, con l’ingresso sulla scena parigina della pittura di Cézanne, Degas e del primo Gauguin, o di figure femminili come Berthe Morisot o l’americana Mary Cassatt. Nel terzo atto tarriva la crisi dell’impression­ismo e la fine del dogma della pittura di plein-air. I due momenti conclusivi sono riservati a Van Gogh e Gauguin, i due artisti che, per sessanta giorni, dal 23 ottobre al 23 dicembre 1888, hanno incrociato le loro esistenze, vivendo insieme ad Arles, in Provenza. Qui hanno dipinto quadri meraviglio­si portando alle estreme conseguenz­e gli esiti impression­isti. La grande storia dell’impression­ismo è una produzione di Imarts e Linea d’ombra, realizzata col sostegno del Gruppo Baccini.

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Emozioni Marco Goldin durante le prove dello spettacolo «La grande storia dell’impression­ismo»

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