Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Voglia di piazza Salvini rassicura le pmi: si cambia
Il «partito del Pil» contro la manovra. Il vice premier: «Abbiate fede, sarà migliorata»
Salvini prova a rassicurare le imprese che hanno più volte manifestato la voglia di scendere in piazza per protestare contro la manovra: «Abbiate fede, la manovra deve ancora passare per il parlamento. Abbiamo raccolto molti spunti dalle imprese, vedrete: alla fine pagheranno meno tasse.
ROMA Il vicepremier Matteo Salvini tiene fede al mantra leghista degli ultimi mesi. Quando gli interlocutori sono artigiani e imprenditori sul piede di guerra contro la politica economica del governo la risposta è sempre la stessa: «Abbiate fede, la manovra non è ancora finita, di mezzo c’è il Parlamento». Il copione è quello collaudato con il contestatissimo decreto Dignità ad agosto: il testo uscito dai ministeri pentastellati sarà poi riveduto e corretto al chiuso delle commissioni parlamentari e robustamente limato a suon di emendamenti notturni se necessario. E, però, va detto che a Nordest il «decreto indegnità» com’è stato prontamente ribattezzato dai confindustriali imbufaliti, continua a non piacere, con buona pace dei «ritocchi parlamentari».
Il fermento di quello che ieri Dario Di Vico, dalle colonne del Corriere della Sera, battezzava «terzo partito» e «partito del Pil» è sempre più difficile da ignorare. E diventa pure paradigmatico del doppio binario di un elettorato leghista che ha abbracciato la svolta sovranista senza rinnegare, però, le saldi radici di produttività, iniziativa imprenditoriale e Pil, appunto. La manifestazione di piazza di Confartigianato è ormai alle porte: è in programma per il 13 dicembre a Milano, accompagnata dalle invettive infuocate del presidente veneto, Agostino Bonomo.
Le territoriali di Confindustria hanno versato fiumi di inchiostro per bocciare nettamente una manovra che ritengono senza alcuna visione di sviluppo, parola di Maria Cristina Piovesana e Massimo Finco di Assindustria VenetoCentro e di Luciano Vescovi di Vicenza. Quest’ultimo non scorda mai di sottolineare l’apprezzamento per la sensibilità e l’attenzione del governatore Luca Zaia. Cavallo di razza della scuderia del Carroccio, Zaia incarna quella Lega delle origini che rassicura assai di più il tessuto imprenditoriale nordestino. La scorsa estate Salvini aveva liquidato le barricate degli imprenditori veneti come animate da un pugno di irriducibili, ieri il vicepremier, invece ha parlato di ascolto delle categorie imprenditoriali: «La manovra non è ancora stata approvata, lasciateci lavorare». E con una chiosa conciliante: «Io sto raccogliendo tanti spunti da artigiani, commercianti e piccole imprese quindi penso ci saranno molti imprenditori contenti che pagheranno meno tasse e avranno meno burocrazia».