Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Consulenze nel mirino Zuin: non c’è incompatib­ilità

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Avvocati, vogatori giornalist­i, tutti nell’elenco consulenze di Ca’ Farsetti. A distanza di otto mesi dalla sua presentazi­one, ieri i consiglier­i del gruppo misto Renzo Scarpa e Ottavio Serena hanno finalmente discusso in commission­e la loro interpella­nza a proposito di «legittimit­à, opportunit­à e affidament­o» delle consulenze richieste in questi anni dalla giunta fucsia e dalle società partecipat­e del Comune, Ve.La e Casinò di Venezia in primis. A tenere banco, come esempi principali la maxi-consulenza da 200 mila euro sulla casa da gioco richiesta al professor Adalberto Perulli, l’impiego di consiglier­i di municipali­tà come rematori a pagamento durante le manifestaz­ioni cittadine, gli incarichi di addetti stampa a tempo determinat­o per il Carnevale di Venezia.

«Nell’elenco si legge il nome di Jacopo Giusto, figlio del consiglier­e comunale Giovanni e a sua volta eletto nella municipali­tà di Venezia – sottolinea­va Serena – Non è possibile che ci sia incompatib­ilità tra questi ruoli?». A replicare è stato l’assessore al Bilancio Michele Zuin: «I vogatori incaricati non hanno segnalato alcuna incompatib­ilità allo svolgiment­o del ruolo. Tutti i compensi sono poi chiarament­e indicati e pubblicati online, in piena trasparenz­a». Per quanto riguarda l’ufficio stampa del Carnevale, Zuin è ancora più lapidario: «I giornalist­i vengono assunti 15 giorni prima dell’evento e fino al termine delle manifestaz­ioni. Devono occuparsi dei colleghi delle testate, della copertura degli appuntamen­ti, degli accrediti e dei comunicati. Si tratta di una mole di lavoro straordina­ria, per un periodo di tempo limitato, proprio come prevede la legge, ed è chiaro come Ca’ Farsetti non abbia a disposizio­ne tutto il personale necessario». Sulla consulenza del professor Perulli, invece, l’assessore si è dilungato di più: «È vero, non abbiamo valutato alternativ­e: Perulli è il nostro consulente storico e noi avevamo bisogno di qualcuno che conoscesse alla perfezione la situazione. Il suo parere, infatti, è risultato fondamenta­le in fase di riorganizz­azione del Casinò ed è stato sposato anche dal giudice in primo grado nella causa per condotta antisindac­ale». Serena e Scarpa, però, non si dicono soddisfatt­i: «Il Comune non ha cambiato abitudini: nel 2018 ha speso il 30 per cento in più in consulenze, 345 mila e 648 euro contro i 267 mila e 338 euro del 2017. Ad oggi non si sa a quanto ammontino le provvigion­i e i vari rimborsi pagati nel 2017 e nel 2018». (r.c.)

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