Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
«Cona svuotata entro un mese» Il prefetto cerca gli ultimi 276 posti
Molti profughi lasciano l’Italia dopo il no ai permessi. «La base sarà smantellata»
VENEZIA «Cona verrà sgomberata in un mese». Ad annunciarlo è stato ieri il prefetto di Venezia Vittorio Zappalorto, a pochi giorni dalle parole del ministro dell’Interno Matteo Salvini il quale aveva annunciato la chiusura dell’ex base militare che negli ultimi anni è stata destinata all’accoglienza dei richiedenti asilo.
Il 30 settembre scorso nella struttura erano ospitate circa 550 persone, un numero già di molto inferiore rispetto agli impressionanti picchi da 1.600 raggiunti in passato, mentre ora ne sono accolte ancora 276. Significa che il numero è stato quasi dimezzato in meno di due mesi. «Troveremo il modo di sistemare i richiedenti asilo attraverso il progetto dell’accoglienza diffusa» ha aggiunto poi Zappalorto. Qualcosa evidentemente è cambiato rispetto ai giorni dei sindaci sulle barricate, quando scendevano in strada a fianco dei cittadini anche per poche persone ospitate in paese. Ma non è solo questione di sindaci «folgorati» sulla via dell’accoglienza.
Molti profughi ospitati nelle strutture diffuse starebbero lasciando il Veneto e l’Italia, in parte perché gli iter dei ricorsi presentati di fronte al diniego di concessione della protezione sono arrivati a conclusione con esito negativo e in parte per la volontà di cercare nuove opportunità altrove. La settimana scorsa era stato il ministro dell’Interno Matteo Salvini ad annunciare che Cona sarebbe stata svuotata entro Natale. «Ciò che chiedevamo inascoltati da tempo immemore è divenuto realtà» l’immediato commento del governatore Luca Zaia, mentre il sindaco di Cona Alberto Panfilio resta critico e guardingo.
Che fine farà l’ex base militare di Cona. La domanda è d’obbligo visto che nl frattempo bisognerà comunque lavorare per individuare il luogo in cui ubicare il Centro di permanenza per il rimpatrio del Veneto, previsto dalle nuove leggi. «È un tema che verrà avanti – spiega il prefetto Zappalorto – Intanto tutto il materiale presente a Conetta verrà smantellato».
Stando ai dati più aggiornati, sono 9.883 i migranti richiedenti protezione internazionale oggi presenti in Veneto. Di questi, 9.287 sono accolti attraverso il sistema di prima accoglienza mentre i restati 596 sono già inseriti nel Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar), il servizio del ministero dell’Interno che gestisce i progetti di accoglienza, assistenza e integrazione dei migranti a livello locale. Sul territorio della provincia di Venezia sono presenti 1.664 richiedenti protezione internazionale, 1.482 dei quali mediante la prima accoglienza e 182 attraverso lo Sprar. Numeri inferiori rispetto ad altre province: a Verona sono ospitate complessivamente 2.212 persone, di cui 55 mediante lo Sprar; Padova accoglie 2.080 persone (122 con lo Sprar); in provincia di Treviso il numero scende a 1.567 persone (53 con lo Sprar) quasi come a Vicenza (1.411 con la prima accoglienza e 122 con lo Sprar per un totale di 1.533) mentre hanno numeri molto inferiori Belluno, dove sono ospitate 394 persone (17 Sprar)e Rovigo (433 migranti, di cui 35 in Sprar).
Sono numeri che con la chiusura del centro di Cona potrebbero cambiare a seconda della destinazione delle 276 persone ancora accolte al suo interno, ma solo in minima parte, visto il flusso in uscita.