Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Unesco: attenti al sovraffollamento Gli esperti spingono per il ticket
I tecnici a Ca’ Foscari: servono anche i tornelli, colpire i pendolari
"Xing Qu Le chiave per avere un buon governo è la gestione dei flussi turistici
VENEZIA «Venezia è patrimonio dell’umanità e come tutte le città nella lista del Cultural Heritage, le persone che la abitano hanno il dovere di proteggerla. E merita di essere messa sotto scrutinio per il sovraffollamento turistico» Xing Qu, direttore generale dell’Unesco, indica la direzione nella quale le politiche del governo devono muoversi per evitare che Venezia entri nella black list dei siti a rischio. «La chiave per avere un buon governo è la gestione dei flussi turistici», sottolinea.
E proprio ieri a Ca’ Foscari gli esperti si sono schierati dalla parte del sindaco Brugnaro: «A Venezia il turismo va gestito anche con ticket e tornelli». Opinione condivisa durante il convegno sulla «Gestione dei flussi turistici nelle città d’arte». «Sì ai tornelli — dice Antonio Viotto del dipartimento di management — purché in situazioni eccezionali di afflusso insostenibile: se non si limitano gli accessi è come caricare un’autostrada già congestionata, diventa pericoloso». Bene anche il biglietto d’ingresso a giornalieri e crocieristi. «Far partecipare ai costi della città è giusto» continua. Ma il sindaco non ha poteri per introdurlo. Lorenzo Del Federico (giurista dell’università di Chieti) non ha dubbi: «Il ticket è diventato una necessità. I vantaggi sono indiscutibili: migliora il flusso dei turisti e la qualità degli accessi, si può ad esempio esentare chi ha già prenotato. Oltre a Venezia lo vogliono Firenze, Napoli, Roma e Pisa. In alcune città è già stato fatto con le auto (road pricing, ndr) e i risultati sono incoraggianti». E il benestare di Del Federico va anche ai tornelli: « Vanno bene se si ragiona su un numero programmato». E se invece che nell’ordinanza di necessità e urgenza i tornelli fossero nel regolamento comunale? Marco Olivi, docente di diritto amministrativo, li infilerebbe lì, i limiti agli accessi e i percorsi alternativi, «purché adeguatamente segnalati per tempo a turisti e residenti». E il passaggio dall’ordinanza al regolamento è di sostanza, fa capire il giurista: «Se il presupposto è l’urgenza e l’afflusso di Carnevale, ad esempio, è invece prevedibile, il sindaco i tornelli li può anche attivare, ma se la decisione viene impugnata rischia di diventare illegittima». «Ma non bastano da soli — ammonisce il professore di economia e ge- stione d’impresa Michele Tamma — perché non si può trattare il turismo come l’acqua alta, monitorandone solo il livello». «Anche l’imposta di soggiorno non è sufficiente - spiega Ernesto Marco Bagarotto -. Così come è regolata, non colpisce l’escursionista giornaliero e non è in grado di invogliare il turista a viaggiare in bassa stagione».
Viotto I varchi servono a ordinare tutte le situazioni di afflusso eccezionale