Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Passaporto rubato in Iraq scatta l’allarme terrorismo

Curdo in manette sull’A4: ma patteggia ed è già libero

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VENEZIA Quel passaporto era stato rubato un paio di anni fa in Iraq, quando era ancora «in bianco», cioè senza alcun riferiment­o. Ma quando gli agenti della polizia stradale di Venezia, insospetti­ti, se lo sono ritrovati davanti con i dati di un uomo trentenne di origine curda, fermato lungo l’autostrada a Dolo, e pieno di timbri di vari paesi europei è scattato l’allarme con la massima allerta: evidente il timore che potesse trattarsi di un soggetto pericoloso, perfino un terrorista.

L’allarme è poi rientrato, anche se le indagini restano aperte. L’uomo era comunque stato arrestato e si è ritrovato a processo con il rito direttissi­mo di fronte al giudice, patteggian­do una pena di un anno e 4 mesi per il falso documento, come concordato tra il pm di turno Massimo Michelozzi e il suo avvocato Claudio Beltrame. Subito dopo la lettura della sentenza, tra l’altro, è stato liberato.

Ad attirare l’attenzione degli agenti pare sia stata l’auto su cui l’uomo viaggiava con un amico, che invece era in regola. Dal controllo successivo, grazie a una verifica con la centrale operativa, è emerso che il documento dello Stato irakeno risultava tra quelli segnati come rubati. L’uomo era riuscito a compilarlo con i suoi dati e a inserire la foto, così in questi due anni l’aveva fatta franca più volte: tra i timbri c’erano infatti quelli di aeroporti che non difettano certo per controlli, come per esempio quello di Heathrow a Londra. Nessuno però aveva avuto il sospetto ed era andato a verificare la regolarità di quel documento.

Che non fosse una «ragazzata», però, l’ha dimostrato il livello di allerta subito avviato. Si è perfino temuto che potesse essere un soggetto collegato all’Isis e alla guerra santa musulmana. Dalle impronte digitali si è risaliti a una persona che aveva un nome leggerment­e diverso, ma non risultavan­o precedenti penali. Sono in corso ulteriori indagini anche per capire da quanto tempo il curdo irakeno fosse in Italia e quali siano stati i suoi spostament­i prima di arrivare a Venezia ed essere arrestato. (a. zo.)

In aereo L’uomo è passato per vari scali tra cui Londra

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Controlli Il documento falso è emerso da un controllo della Polstrada

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