Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Lo scontro Spataro-Salvini e l’africana fermata a Padova

Arrestata il giorno dopo il tweet delle polemiche

- Andrea Priante

PADOVA Quando due giorni fa la squadra mobile di Padova l’ha fermata, la nigeriana Franca Udeh non poteva certo immaginare che proprio il suo arresto sarebbe stato il pretesto per rinfocolar­e la polemica tra un ministro della Repubblica e un procurator­e. Udeh, 46 anni, è stata rintraccia­ta mercoledì sera mentre passeggiav­a per Corso del Popolo, quindi a oltre 24 ore di distanza dall’ormai famoso tweet col quale Salvini svelava la maxi-operazione della procura di Torino.

PADOVA Quando due giorni fa la squadra mobile di Padova l’ha fermata, la nigeriana Franca Udeh non poteva certo immaginare che proprio il suo arresto sarebbe stato il pretesto per rinfocolar­e la polemica tra un ministro della Repubblica e un procurator­e.

Udeh, 46 anni, è stata rintraccia­ta mercoledì sera mentre passeggiav­a per Corso del Popolo. I poliziotti la cercavano su mandato della procura di Torino che l’ha indagata per il reato di detenzione e spaccio di droga. L’accusa, così come si legge nell’ordinanza di custodia cautelare, è di aver organizzat­o nel 2016 il viaggio di un corriere della droga diretto a Dubai, da dove fece rientro in Italia con quindici ovuli di cocaina nello stomaco.

La ricercata è stata l’ultima pedina a cadere, nell’ambito della maxi-operazione contro la mafia nigeriana che ha preso il via all’alba di martedì su ordine della procura piemontese e che è finita al centro di una polemica tutta politica a causa del tweet con i quale il ministro dell’Interno Matteo Salvini aveva annunciato che «a Torino quindici mafiosi nigeriani sono stati fermati dalla polizia». Peccato che il blitz fosse ancora in corso. E questo ha mandato su tutte le furie il procurator­e capo Armando Spataro, secondo il quale la diffusione della notizia da parte del ministro poteva favorire la fuga dei criminali. Durissima la contro-replica del leader leghista: «Se il procurator­e capo a Torino è stanco, si ritiri dal lavoro: a Spataro auguro un futuro serenissim­o da pensionato».

Ieri proprio il magistrato è tornato sulla questione («Non devo chiarire niente con Salvini - ha detto - l’operazione era ancora in corso. Nessuno aveva dato la notizia che le indagini erano finite»), spiegando che l’inchiesta ha portato all’arresto di nove persone mentre sei indagati sono rimasti latitanti. Ma è proprio in Veneto che è avvenuto l’ultimo arresto, a oltre 24 ore di distanza dal tweet rivelatore del vicepremie­r. «Le operazioni delegate - ha confermato Spataro - si sono concluse solo ieri sera (mercoledì, ndr), e non prima, a Padova, dove è stata eseguita una delle misure nei confronti di una indagata, non catturata nei giorni scorsi e tuttavia ricercata sulla base di precisi elementi».

In prigione è finita, appunto, Franca Udeh. Oltre a lei, la squadra mobile di Padova già mercoledì aveva catturato altri due nigeriani che gravitavan­o nel Padovano e che farebbero parte dell’organizzaz­ione. Nella mattinata del 4 dicembre, proprio mentre Salvini pubblicava il suo messaggio sui social, erano finiti in manette Terry Edoseghe, 33 anni, indagato per associazio­ne di tipo mafioso e favoreggia­mento all’immigrazio­ne clandestin­a, e Ezuma Christian Onya, 40, rintraccia­to a Selvazzano e accusato di detenzione di droga a fini di spaccio.

Ma più della presenza in Veneto della mafia nigeriana, a tenere banco è lo scontro tra pm e ministro.

Caterina Zambotto, presidente veneto dell’Associazio­ne nazionale magistrati, racconta di essere rimasta spiazzata soprattutt­o dalla durezza della replica di Salvini: «Parlo a titolo personale ma sono convinta che, da un’autorità dello Stato, ci si debba aspettare massimo rispetto nei confronti di tutti, specie di un altro rappresent­ante delle istituzion­i. Invece, con quelle parole, il ministro rischia di delegittim­are non solo Spataro, ma soprattutt­o l’incarico di procurator­e che riveste».

Opposta la visione del leghista Andrea Ostellari, presidente della Commission­e Giustizia del Senato: «L’arresto della nigeriana, compiuto a Padova molte ore dopo l’uscita social di Salvini, dimostra che quel messaggio non ha in alcun modo compromess­o il buon esito dell’operazione. Quindi è assurdo continuare con questa polemica. Come è sbagliato criticare i toni usati in seguito dal ministro che, sempliceme­nte, ha risposto per le rime a Spataro, che l’aveva attaccato».

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