Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Smog sopra i limiti, scattano i divieti
Mestre, da oggi i divieti riguardano 65 mila auto. Lunedì la nuova valutazione
MESTRE Smog sopra i limiti per cinque giorni: scattano divieti più restrittivi per il traffico. La centralina Arpav del parco Bissuola – riferimento per tutto il territorio – ha segnato lo sforamento del livello di guardia delle polveri sottili: da oggi le auto a benzina fino a Euro 1 e diesel fino a Euro 4 non possono circolare dentro le tangenziali. «Faccio appello al senso di responsabilità di tutti», dice l’assessore all’Ambiente Massimiliano De Martin.
MESTRE Ferme le auto a benzina Euro 0 ed Euro 1, ferme le auto a diesel fino ad Euro 4, fermi i veicoli commerciali a gasolio, le moto Euro 0, i trattori, bloccati persino gli impianti di riscaldamento a biomassa. Dopo cinque giorni consecutivi in cui la centralina Arpav del parco Bissuola – riferimento per tutto il territorio – ha segnato lo sforamento del livello di guardia nella concentrazione di polveri sottili nell’aria (50 microgrammi di pm10 per metro cubo), le limitazioni alla viabilità salgono di livello: da zero a uno, da verde ad arancione.
«Si tratta del primo cambio di allerta della stagione termica 2018–2019 - commenta l’assessore all’Ambiente Massimiliano De Martin - Faccio appello al senso di responsabilità di tutti: solo così potremo ridurre gli inquinanti nell’aria che respiriamo e chiudere l’anno con un numero di superamenti inferiore rispetto al passato. Chiediamo di limitare l’uso dei mezzi privati preferendo quelli pubblici e di prestare particolare attenzione all’utilizzo domestico degli impianti termici, spesso sottovalutato ma responsabile di gran parte delle polveri sottili nell’aria». Si stima che i divieti che scattano da oggi coinvolgano 60-65 mila auto.
Le limitazioni al traffico del primo livello (verde) sono iniziate ad ottobre con una ordinanza che per tutto l’inverno vieta la circolazione sulle strade, tangenziale esclusa, dei veicoli privati a benzina fino a Euro 1 e diesel fino a Euro 3, e delle moto Euro 0; la limitazione si applica dalle 8.30 alle 12 e dalle 15 alle 18.30, ma solo nei giorni feriali; inoltre sono vietati la sosta con il motore acceso e i falò all’aperto, mentre viene fissata a 19 gradi la temperatura massima degli edifici industriali, a 21 quella di ogni altra costruzione. Con il secondo livello che parte oggi (arancione) l’obiettivo è scongiurare i dieci sforamenti consecutivi (a quel punto scatterebbe il livello rosso) e le restrizioni aumentano: anche le auto diesel Euro 4 vengono bloccate, così come i veicoli commerciali diesel fino a Euro 3; si mette il fermo anche alle caldaie a biomassa di classe 1 e 2 e ai trattori impegnati nel versamento liquami, ma soprattutto non si fa più distinzione tra giorni feriali e festivi, né c’è alcuna finestra per circolare durante l’ora di pranzo: il limite insiste ogni giorno, dalle 8.30 alle 18.30, fino al successivo controllo Arpav, previsto per lunedì.
«Passando al livello arancione lungo le strade si dovrebbero vedere circa 25 mila auto private in meno – spiega l’assessore alla Mobilità Renato Boraso - si aggiungono alle 35 mila bloccate a settembre con l’aggiunta delle diesel Euro 3 nell’elenco delle limitazioni durante il livello verde». Il problema, a questo punto, sarà verificare che queste 60-65 mila auto restino effettivamente in garage: «Predisporremo dei posti di blocco a campione – continua l’assessore - ma è facile immaginare che tanti, non avendo alternative, decidano di rischiare la multa». Eppure i verbali potrebbero essere parecchio salati: si va dagli 84 ai 335 euro di sanzione.
La centralina di riferimento per l’agglomerato urbano di Venezia è quella della Bissuola, che negli ultimi giorni ha sfondato quota 80. Ma il territorio comunale è costellato di rilevatori Arpav, l’ultimo dei quali sorveglia rio Novo, in centro storico: anche lì, per tre giorni, il livello di guardia è stato abbondantemente superato. Eppure tra i canali non esistono limitazioni: «Abbiamo presentato una raccolta di mille firme e la richiesta della Municipalità di Venezia votata all’unanimità per dei blocchi del traffico anche nella città storica – ha ricordato il presidente Giovanni Andrea Martini – L’assessore De Martin un mese fa ci disse che stavano preparando le disposizioni. Nel frattempo è scattata l’allerta arancione e noi non abbiamo più sentito una parola».