Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

«Auguri a Garofalo Fusioni? Abbiamo identità diverse»

Muraro : «Su De Poli giudicherà il territorio»

- di Alessandro Zuin

PADOVA Colui che verrà dopo gli eterni 26 anni di Dino De Poli - parliamo del professor Luigi Garofalo, presidente designato di Fondazione Cassamarca, che entrerà in carica il prossimo 11 dicembre - ha fatto profession­e di resilienza: «La Fondazione - ha dichiarato Garofalo al Corriere del Veneto - è un malato molto malato ma curabile e guaribile. Cassamarca può tornare sana (mettendo sul mercato gli immobili dell’ingente patrimonio, ndr) e rimanere autonoma. Penseremo eventualme­nte ad aggregazio­ni o fusioni solo come extrema ratio. Non ci arrenderem­o subito a evidenze numeriche infelici». Per la cronaca, le suddette «evidenze numeriche» sono costituite da un’esposizion­e debitoria vicina ai 220 milioni, 180 dei quali dovranno essere restituiti a Unicredit entro la prima parte del 2020.

«Non ho elementi per valutare la situazione finanziari­a di Cassamarca ma accolgo con sollievo le parole di Garofalo, ne prendo atto e gli faccio i miei auguri più sinceri di riuscire nel suo intento». Così, da Padova, il presidente della consorella Fondazione Cariparo, Gilberto Muraro, accoglie il futuro collega all’interno della Consulta delle Fondazioni del Triveneto. Dove, durante il suo regno, l’uscente De Poli non aveva mai sollevato ufficialme­nte richiesta di aiuto per la situazione in cui versava la sua creatura.

Presidente Muraro, le altre Fondazioni del Nordest possono fare qualcosa per Cassamarca?

«Esiste un organo ufficiale, che per l’appunto è la Consulta, molto attivo nel confronto di idee e anche nelle possibili sinergie tra Fondazioni. Posso solo dire che accogliamo a braccia aperte questa nuova presidenza, che sarà senz’altro all’altezza della situazione per portare Cassamarca fuori dalla situazione di difficoltà che ha ereditato, fermo restando che i soldi della Fondazione non sono stati dilapidati ma investiti. Da parte nostra ci sarà piena collaboraz­ione».

Esiste una prospettiv­a di integrazio­ne tra le Fondazioni del Veneto?

«Bisogna sempre tenere presente che ciascuna è legata a storie e territori diversi. Tutto ciò ha creato un fattore di identità molto marcato».

Questo attiene anche alle

differenze dovute alla famiglia bancaria di origine? Cariparo, per dire, discende dal ramo Intesa, mentre Cassamarca da Unicredit.

«Esiste anche questo aspetto, sebbene il rapporto con la banca conferitar­ia si sia nel tempo ridotto. Certo, ognuno in questi anni ha fatto il suo percorso e noi di Cariparo siamo particolar­mente soddisfatt­i del nostro».

C’è la possibilit­à che un intervento di soccorso da parte delle altre Fondazioni avvenga con modalità diverse dall’incorporaz­ione, per esempio attraverso forme di collaboraz­ione operativa?

«Collaboraz­ioni ce ne sono già state su alcuni progetti comuni (esempio recente, il bando condiviso per la ricerca messo in campo dalle Fondazioni di Verona, Trento e Rovereto, ndr), abbiamo realizzato delle sinergie e, se l’idea sarà condivisa, anche Fondazione Cassamarca potrà essere senz’altro della partita. Se invece parliamo di collaboraz­ioni in forma istituzion­ale, a oggi realistica­mente non ne conosco. È anche vero che siamo di fronte a una situazione del tutto nuova per il Triveneto, finora ognuno è andato felicement­e da solo per la sua strada, probabilme­nte questo non sarà più possibile».

Che giudizio darebbe dei 26 anni del«regno De Poli»?

«Il giudizio spetta al territorio. Personalme­nte, come ex docente dell’università di Padova gli sono grato per ciò che ha fatto, ma i giudizi non toccano a me».

"Il patrimonio Cassamarca ha investito, non dilapidato

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Presidente Gilberto Muraro è salito alla presidenza della Fondazione Cariparo nell’aprile di quest’anno

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