Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Gondola «fascista»: arrivano le scuse «Una goliardata durata solo un’ora» Indaga la Digos, bancale minacciato

- Elisa Lorenzini

VENEZIA «Chiedo umilmente scusa per ciò che ho pubblicato e hanno pubblicato su Facebook. È stata una goliardata chiusasi subito dopo un’ora». È pentito «Gambe», Roberto Siebessi, il gondoliere dello stazio Trinità, a San Moisè, che un mese fa ha addobbato la sua gondola con cuscini con il volto di Mussolini e con il «cimier» che riporta i simboli delle Decima Mas mettendo poi la foto su Facebook sul gruppo chiuso dei gondolieri. Affida agli stessi social network, al gruppo «Venezia mia» le sue scuse.

«Lo so ho sbagliato ma essere bombardato dai media e addirittur­a offeso questa mattina per strada non mi sembra il caso — aggiunge — Ho un minore da tutelare ma non meritavo tanto di nome e foto nella prima pagina dei quotidiani. Lo so queste cose si pagano ma non sono un criminale anzi chi mi conosce lo sa».

La gondola così addobbata non ha mai trasportat­o nessun turista: solo pochi minuti dopo aver saputo della situazione è arrivata la telefonata del presidente dei Bancali dei gondolieri Andrea Balbi che ha ordinato di far sparire la gondola. Ed è stato sanzionato dai bancali dello stazio dove lavora. Ieri il gondoliere ha ricevuto la visita della Digos mentre sui social è proseguita la bufera: pesanti minacce e insulti si sono accumulati sotto le foto della gondola postate da cittadini comuni. Ma insulti sarebbero arrivati anche dai persona: è successo ieri mattina, per strada tanto che il gondoliere ha espresso preoccupaz­ioni per la sicurezza della sua famiglia. C’è anche chi gli ha espresso solidariet­à etichettan­do la vicenda come una cosa da nulla, «una bufera che passerà in pochi giorni». Ma per tanti colleghi di Seibezzi l’«addobbo» non è stata una sorpresa, di certo

Sos Comune

Critica la dem Sambo: «Fondamenta­le l’intervento dell’ente gondola Intervenga il Comune»

l’immagine ha fatto il giro d’italia e la notizia è stata ripresa anche dalla stampa nazionale. Condanna l’episodio la capogruppo del Partito democratic­o Monica Sambo: «La questione della ”gondola fascista” è particolar­mente grave perché la propaganda fascista è stata fatta a bordo di un natante che è adibito a servizio pubblico non di linea. La vicenda è ancora più grave perché la gondola è uno dei simboli della città di Venezia nel mondo». E attacca la decisione dell’amministra­zione fucsia di chiudere l’Ente Gondola perché considerat­o ente inutile. «È evidente che l’autodiscip­lina almeno per alcuni gondolieri non funziona — aggiunge Sambo — Importante è stato l’intervento del presidente dei bancali. Ora sarebbe importante anche una presa di posizione del Sindaco e del Comune».

Sono intervenut­i a condannare l’episodio anche l’Iveser e l’Anpi 7 Martiri.

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Il profilo di Mussolini La gondola

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