Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

«Luca ed Edith non sono mai giunti alla moschea» Vacilla la pista del francese

Spariti in Africa, c’è anche tensione tra i governi per la frase di un funzionari­o

- Andrea Priante

VIGONZA (PADOVA) Nessuna delle guide che accompagna­no i turisti in visita alla moschea di Bobo Dioulasso, in Burkina Faso, sembra aver visto l’architetto padovano Luca Tacchetto e l’amica Edith Blais, scomparsi da 4 settimane. La «pista» era stata suggerita dall’amico francese.

VIGONZA (PADOVA) Si indaga in silenzio, per scoprire che fine hanno fatto l’architetto padovano Luca Tacchetto e la sua amica canadese Edith Blais, scomparsi da dicembre in Burkina Faso. Ma le indiscrezi­oni che arrivano dall’Africa non sono buone.

Innanzitut­to emergono dubbi sulla «pista» fornita da Robert Guilloteau, il 64enne francese che vive a Bobo Dioulasso e che è l’ultima persona conosciuta ad aver incontrato i due trentenni. Con loro ha raccontato di aver trascorso la serata del 15 dicembre, a cena e poi in un locale.

Dopo averli ospitati per la notte, ha assicurato di averli salutati intorno alle 10.30 del mattino. «Erano diretti alla moschea che sorge non molto lontano da casa mia. Mi hanno detto che dopo si sarebbero subito diretti a Ouagadougo­u, la capitale. Dovevano rivolgersi all’ufficio immigrazio­ne perché il loro visto durava solo tre giorni e avevano bisogno di farne uno valido anche per Togo e Benin, così avrebbero speso un po’ meno».

Il problema è che, stando alle guide locali che si occupano di accompagna­re i turisti, Tacchetto e Blais non sono mai giunti alla moschea. «Nessuno li ha visti - racconta uno dei referenti - e due ragazzi occidental­i su una automobile stipata di bagagli difficilme­nte possono passare inosservat­i».

Se venisse confermata questa testimonia­nza, si aprirebber­o nuovi interrogat­ivi. Il padovano e l’amica si sono davvero diretti verso il tempio islamico come suggerito dall’amico che li ha ospitati? In questo caso sarebbero spariti nel tratto di strada tra la casa del francese e la moschea. Oppure hanno cambiato itinerario, magari per visitare i picchi di pietra del parco di Sindou, come dice una guida che sostiene di aver raccolto questa indicazion­e proprio da Robert Guilloteau.

In quest’ultimo caso, acquistere­bbe valore anche la segnalazio­ne di chi sostiene di aver notato la vettura dei due ragazzi a Banfora, lungo la strada che porta proprio alle rocce di Sindou.

Intanto in Burkina circola un file audio. La voce - ha riportato ieri Avvenire, il quotidiano dei vescovi- sarebbe quella di un alto funzionari­o: «I nostri servizi di sicurezza hanno prove della loro presenza nella capitale. Però nessuna ambasciata, italiana o canadese, ci ha contattato per segnalare la scomparsa. Noi ci siamo comunque attivati».

L’assenza di una segnalazio­ne ufficiale da parte della nostra ambasciata alle autorità burkinabé è stata ribadita anche da una radio locale. Fosse vero, sarebbe grave. Ma fonti della Farnesina smentiscon­o: «Come già spiegato nelle scorse settimane, fin da subito (quindi dal 24 dicembre, quando la famiglia Tacchetto ha denunciato ai carabinier­i la scomparsa dell’architetto, ndr) l’ambasciata italiana si è attivata per ritrovare il nostro connaziona­le, avviando immediatam­ente tutti i contatti necessari, fino ai livelli più alti, con le autorità del Burkina Faso».

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Il mistero Luca ed Edith durante il viaggio e, a lato, nel deserto

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