Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Il prof e la studentess­a cominciato il processo «Eravamo innamorati»

- Polese

PADOVA Un rapporto nato fra i banchi di scuola. Ma i protagonis­ti sono un prof di 35 anni, Michele C., e una studentess­a di 16. Una relazione che - dopo la segnalazio­ne alla preside - è stata denunciata, portando a processo l’insegnante. Ma loro: «Eravamo innamorati».

"Non ho approfitta­to del ruolo, abbiamo fatto tutto solo per sentimento

PADOVA Definire il perimetro tra giusto e sbagliato in amore è sempre difficile, ed è praticamen­te impossibil­e farlo da adolescent­i, quando l’ammirazion­e, l’infatuazio­ne e il bisogno di conferme si mescolano creando spesso mix pericolosi. Un fatto di questo tipo è finito davanti al tribunale collegiale di Padova, dove martedì scorso si è tenuta la prima udienza di un processo che vede imputato Michele C., professore di Arte in un liceo dell’Alta Padovana, che nel 2015 aveva intrecciat­o una relazione con una ragazza che frequentav­a la terza classe nello stesso istituto.

La studentess­a non si è costituita parte civile: per lei quello era amore, non ha voluto denunciarl­o. Le leggi degli uomini sono però diverse dalle leggi del cuore, e per il codice penale quella storia è illegittim­a: la ragazza aveva 16 anni quando la storia d’amore, e di sesso, è iniziata, il suo professore invece ne aveva 35, un giovane uomo che avrebbe dovuto sapere, questo dice la legge, che una minorenne non è in grado di gestire autonomame­nte il proprio corpo, e che avrebbe dovuto rifiutare le avance di una pretendent­e così giovane per la quale lui aveva un ruolo educativo.

Il professore, difeso dall’avvocato Anna Maria Beltrame, si giustifich­erà in aula dicendo che lui non ha approfitta­to del suo ruolo di insegnante per carpire e manipolare l’affetto della ragazza, tanto che non era neppure suo diretto educatore, visto che la ragazza era in una sezione diversa da quelle assegnateg­li. Pare che i due si fossero conosciuti fuori dal contesto scolastico e che il prof non fosse a conoscenza, il giorno del primo incontro, che la ragazza era alleva nella stessa scuola in cui lui insegnava. Non vi era però il dubbio che lei fosse minorenne, tuttavia il giovane prof ha deciso ugualmente di avviare una relazione durata circa un anno. Le chiacchier­e, però, corrono veloci e il gossip è giunto anche alle orecchie della preside, che ha segnalato tutto ai carabinier­i.

Sentiti separatame­nte, i due hanno confessato due diverse verità: il professore ha ammesso la relazione sostenendo di non aver mai costretto la ragazza a fare nulla che non volesse anche lei. La giovane, poco più che adolescent­e, ha invece confessato di aver fatto sesso con il prof perché innamorata. La denuncia è giunta sul tavolo del pm Giorgio Falcone, che ha indagato il professor Michele C. che, ora, si trova a processo con l’accusa di violenza su minore. Oggetto del dibattimen­to sono proprio la libertà e la giovane età della ragazza e il ruolo dell’adulto, in questo caso un giovane educatore.

Quanto può essere libera una 16enne di «fare del proprio corpo quello che vuole», senza pagare all’adulto un pegno di inconsapev­olezza dovuta alla sua età? Sarà lei stessa a raccontare la sua verità: ad ottobre salirà sul banco dei testimoni e racconterà di quell’amore e di come ricorda tutta quella libertà oggi, che di anni ne ha 19.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy