Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
L’ira di tre ministri «Iter non corretto stop al deposito Gpl»
Smentita l’Avvocatura: manca il via libera paesaggistico
CHIOGGIA Il governo giallo-verde smentisce se stesso al Consiglio di Stato e annuncia di voler bloccare il deposito Gpl di Chioggia. Aveva «dimenticato», per così dire, di avvisare l’Avvocatura di Stato che non bisognava resistere al ricorso di Comune, ambientalisti e Comitato No Gpl contro la sentenza del Tar, che nel 2017 aveva bocciato l’ordinanza di demolizione e ripristino del Comune. Il sindaco e l’amministrazione di Chioggia sono 5 Stelle, in campagna elettorale pure i candidati della Lega avevano assicurato che avrebbero fermato il progetto di tre bomboloni da 9 mila metri cubi realizzati da Costa Bionergie, ma l’Avvocatura nessuno l’aveva avvisata.
In vista dell’udienza del 24 gennaio, i legali dello Stato avevano depositato un ricorso di venti pagine durissimo contro i ricorrenti, ricordando che le autorizzazioni sono tutte validamente approvate, che non c’è alcun pericolo nella realizzazione di un deposito nei pressi dell’abitato perché lo dicono le carte approvate finora, che la mancanza di Via e autorizzazioni paesaggistiche sono tutte assorbite dall’iter dell’opera, classificata come strategica al tempo il cui il Ministero per le Infrastrutture lo reggeva Maurizio Lupi. Ieri, cambio di scena: i tre ministeri coinvolti (Sviluppo Economico, Infrastrutture, Beni Culturali) hanno scritto una nota congiunta per dire che sono «contrari alla realizzazione del deposito». Il documento è stato inviato al Consiglio di Stato, verrà letto in aula e sconfesserà il parere dell’Avvocatura: il governo, dunque, pur se si è costituito, non difende il concessionario Costa Bionenergie e confida nell’annullamento dell’autorizzazione onnicomprensiva che fu data all’epoca dal Mise (Sviluppo economico). «Un documento dove si indica chiaramente la posizione politica assunta all’indomani
Ricorso Ritirata la nota che sosteneva la correttezza delle procedure seguite
Comitato I No Gpl erano stati molto critici: «Impegni non rispettati»
dell’insediamento del ministro Luigi Di Maio – chiarisce il governo - Questa posizione è profondamente diversa da quella dell’Avvocatura dello Stato, in particolare si auspica possa essere dichiarata dal Consiglio di Stato la sussistenza di un’ipotesi di nullità dell’autorizzazione finale». L’analisi dell’iter svolta dal Mise ha evidenziato «il mancato coinvolgimento - da parte della passata amministrazione di Chioggia - della Commissione di Salvaguardia di Venezia sull’autorizzazione paesaggistica».
La nota dei tre ministeri è arrivata ieri dopo una durissima presa di posizione del Comitato No Gpl contro l’atto dell’Avvocatura. «Vergogna per una politica che non rispetta gli impegni presi e che si nasconde dietro alle posizioni dei dirigenti - avevano detto - non avendo la capacità né il coraggio per modificare le decisioni assunte da chi li ha preceduti, nonostante l’impegno dei parlamentari». I No Gpl avevano poi annunciato una manifestazione per il 24, giorno dell’udienza, davanti a Montecitorio. Al Consiglio di Stato si presenterà dunque una situazione del tutto inedita: il governo che sconfessa la memoria della propria Avvocatura e chiede alla magistratura di avallare la posizione dei resistenti. Un caso che farà scuola.