Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Interpella­nze ferme in Consiglio da 2 anni

Attacco del Gruppo Misto. La maggioranz­a fucsia: loro poco presenti

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VENEZIA Decine e decine di interpella­nze giacciono nelle stanze di Ca’ Farsetti dal 2016 e non sono mai state trattate nonostante il regolament­o (nella vecchia versione ma anche in quella nuova) preveda una risposta in trenta giorni. E poi ci sono una novantina di mozioni, anche della maggioranz­a, che ad ogni convocazio­ne vanno a infoltire l’ordine del giorno del consiglio comunale e alcune ad ottobre hanno compiuto tre anni.

Un fatto che i consiglier­i del gruppo Misto Ottavio Serenza e Renzo Scarpa non lasciano passare sotto silenzio; ieri hanno scritto al sindaco, alla giunta e a tutti i presidenti di commission­e affinché sappiano che ci sono 19 tra loro proposte di deliberazi­oni e interpella­nze che giacciono dal 2016, chiedendo che vengano trattate «con urgenza e senza indugio» e ricordano che temporeggi­are vuol dire non osservare il Testo Unico degli Enti Locali che prevede 30 giorni per la trattazion­e e disapplica­re pure il regolament­o del consiglio. «Quello vecchio prevedeva che il presidente dell’assemblea scrivesse una lettera di doglianze e di reprimenda ad assessori e sindaco che non rispondeva­no – ricorda Serena – Norma completame­nte disapplica­ta. Il nuovo non prevede più neanche questa ipotesi». «Con la nuova versione — risponde la maggioranz­a fucsia — si è semplifica­ta la gestione introducen­do la facoltà del singolo consiglier­e di portarle nel question time da svolgersi prima dei consigli». La risposeppe sta non soddisfa però Serena e Scarpa che criticano il ruolo che è stato dato proprio al consiglio comunale. «Non è più il luogo della discussion­e politica, nell’elenco delle discussion­i da noi proposte e mai avvenute ricordiamo il ticket d’ingresso per i turisti, che adesso Brugnaro si intesta come successo con l’applicazio­ne della tassa di sbarco e che noi avevamo suggerito nel 2016 – sottolinea­no —. Le grandi navi, le gare di appalto, la sicurezza, il controllo di vicinato, il degrado a Mestre. Temi d’attualità ma scomodi, evidenteme­nte». Pure il Pd e il M5s spesso stigmatizz­ano la «dimentican­za» di mozioni e interpella­nze. Il gruppo Misto ha scritto al prefetto un paio di volte, ai ministri e ora al presidente del Consiglio Giu- Conte, inoltre ha inviato una nota corredata da tutti gli atti al procurator­e capo di Venezia per la violazione sul Tuel.

Lo scorso autunno, Scarpa e Serena avevano messo in fila tutte le 65 tra le interpella­nze e proposte di legge interpella­te con tanto di data di presentazi­one ed eventuale discussion­e: il tempo medio calcolato per ciascuna trattazion­e era di 142 giorni, quasi cinque mesi. «Che inizino ad essere più presenti in consiglio — attacca i due la maggioranz­a fucsia — Serena ha il record negativo con il 15,5 per cento, scarpa arriva al 33,7 e anche le partecipaz­ioni alle commission­i sono scarse: 142 il primo, 149 il secondo sulle 249 svolte». (mo. zi.)

Serena Non c’è più discussion­e Non viene rispettato nemmeno il regolament­o

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