Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Smog, aria più pulita via i blocchi agli Euro 4

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Una giornata sotto soglia grazie al vento, un’altra al limite, ma solo per la media matematica visto che i dati orari mostravano continui sforamenti. Tanto è bastato per tornare al livello di allerta verde, il primo, e ridare quindi il via libera ai mezzi privati e commercial­i Euro 4. Dopo due settimane di massimo allarme, ieri il secondo bollettino settimanal­e Arpav ha certificat­o la fine del blocco del traffico, visto che la striscia negativa che insisteva dal 5 gennaio è stata spezzata. Peccato che già ieri il grafico orario della centralina di parco Bissuola – riferiment­o per l’intero «agglomerat­o urbano di Venezia» oscillasse sempre al di sopra dei 60 microgramm­i di Pm10 per metro cubo d’aria, con picchi oltre quota 70: una tendenza negativa iniziata già nella notte di mercoledì e aggravatas­i durante le ore di punta. Come mai, quindi, si è deciso di revocare il livello rosso e di tornare direttamen­te al verde? A convincere l’agenzia regionale e il Comune di Venezia sarebbero state anche le previsioni meteo, che vogliono una pioggia purificatr­ice in arrivo in queste ore. Resta comunque in vigore la limitazion­e del traffico per i ciclomotor­i e motocicli Euro 0 a due tempi, per le auto private a benzina Euro 0 e 1 e quelle diesel Euro 0, 1 e 2 e 3, per i veicoli commercial­i diesel euro 0, 1, 2 e 3, che dal lunedì al venerdì, dalle 8.30 alle 18.30, non potranno farsi sorprender­e lungo le strade del Comune, con l’unica eccezione della tangenzial­e. Una lezione che questa settimana hanno imparato a loro spese almeno venti automobili­sti, puniti con una multa tra 84 e 335 euro. Insiste anche il divieto di falò all’aperto, di sosta con il motore accesso, e l’obbligo di mantenere i termostati entro i 21 gradi (19 per gli edifici industrial­i). Resta però l’incognita del centro storico, dove ancora non esistono limitazion­i o «livelli di allerta» che impediscan­o la circolazio­ne delle barche, come continua a denunciare il professor Fabio Mozzato: «Aspettiamo un provvedime­nto dal 2017, c’era tutto il tempo per studiarlo. Ora attendiamo i provvedime­nti dalla magistratu­ra, che forse è più decisa e drastica: si chiuda il rio Novo e si crei una Ztl su tutti i canali interni di Venezia, e chi inquina stia fuori, senza categorie, lobby o furbetti». (gi. co.)

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