Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Il porta a porta «caccia» i gabbiani Piano di Veritas per spostare i cestini

Coccon: correlazio­ne tra rifiuti e uccelli. Molti dei 2727 esemplari in luoghi turistici

- Elisa Lorenzini

VENEZIA Amano gli spazi grandi, aperti, i luoghi dove passa molta gente come il ponte di Calatrava, i mercati dove abbondano gli scarti di cibo, Rialto e Santa Margherita. Si affollano lungo le direttrici del turismo, Strada Nuova, San Polo, area Marciana. E in queste zone nidificano: un modo per avvicinars­i al cibo così da facilitare l’approvvigi­onamento e lasciare i nuovi nati soli il meno possibile. Ecco la mappa del gabbiano reale disegnata dall’ornitologa Francesca Coccon assieme a Lucio Panzarin presentata ieri al Museo di Storia Naturale.

È stata studiata la presenza del gabbiano reale dopo l’introduzio­ne del nuovo metodo di raccolta dei rifiuti porta a porta (l’indagine, durata due anni, è stata realizzata grazie a Corila e Veritas). I dati per la prima volta hanno dimostrato scientific­amente una correlazio­ne tra presenza dei gabbiani e rifiuti, hanno permesso di contare nel 2018 2727 esemsate plari e 456 coppie riprodutti­ve (erano 24 le coppie nel 2005). La nuova raccolta differenzi­ata ha fatto diminuire la presenza dei gabbiani del 15 per cento. E la mappa ha mostrato che i gabbiani si concentran­o proprio dove passano i turisti. È il rapporto tra turismo e gabbiani la domanda che solletica la curiosità dell’ornitologa Francesco Coccon che ha lanciato un appello alle istituzion­i per trovare i fondi per poter proseguire l’indagine. «Solo grazie a conoscenze ba- I gabbiani puntano le persone che hanno qualcosa in mano da mangiare sui dati scientific­i è possibile per gli amministra­tori approntare politiche di gestione dei fenomeni efficaci», ha detto il direttore del Corila Pierpaolo Campostrin­i. L’ipotesi potrebbe essere quella di abbinare l’indagine sui gabbiani con lo studio sui flussi turistici su sta lavorando il Comune.

Le direttrici dei flussi sono anche le aree in cui Veritas ha piazzato la grande maggioranz­a dei cestini: sono loro, ora che i sacchetti delle immondizie sono spariti dalle calli, ad essere attrattori dei gabbiani. Veritas infatti ha annunciato di aver avviato uno studio su una nuova dislocazio­ne. «La nuova raccolta differenzi­ata ha modificato le abitudini dei gabbiani —spiega Coccon — si osserva una maggior predazione di altre specie, la mendicanza e il cleptopara­ssitismo. Il gabbiano è una specie che si adatta molto facilmente all’ambiente ma i dati mostrano che il nuovo metodo di raccolta sta funzionand­o anche se ci vorrà del tempo». I numeri hanno registrato un calo del 29 per cento delle coppie riprodutti­ve il che dunque significa futuro calo delle nascite, ma anche nidate meno numerose: da tre si è passati a uno o due pulli per aumentare la percentual­e di riuscita. Mendicanza e voli in picchiata per afferrare il cibo dalle mani dell’uomo sono ormai pratiche quotidiane. «I gabbiani non sono lupi né orsi e non sono un problema per la città, è solo necessario trovare un modo decoroso etico di convivenza – è intervenut­o l’assessore all’Ambiente Massimilia­no De Martin – il provvedime­nto contro i take away e contro chi mangia per strada va anche in questa direzione». Gli ornitologi hanno trovato, perché inanellato, anche un vero gabbiano veneziano: è nato nel 2005 a San Michele e ora vive all’Accademia.

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