Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Venezia, pronti Mazan e Lombardi

Domani sera il Lecce al Penzo, Zenga potrebbe sganciare subito i due nuovi innesti

- Dimitri Canello

VENEZIA Duella e battaglia come al suo solito, Walter Zenga. Nella conferenza stampa pre-Lecce (si gioca al Penzo domani alle 21), l’allenatore del Venezia sgancia qualche bordata e pure quella che sembra, a tutti gli effetti, una provocazio­ne.

«Se io dico che si ripetono episodi contro di noi — tuona Zenga — vengo accusato di lamentarmi soprattutt­o qui a Venezia, se non lo dico invece sostengono che me ne freghi: ci sono persone che tutte queste cose non le tengono in consideraz­ione. Il presidente? L’ho visto e non l’ho trovato arrabbiato. Magari Tacopina farebbe bene ad essere arrabbiato con me, forse si aspettava qualcosa di più, fa parte del gioco. Come ho detto in conferenza stampa quando sono arrivato posso andarmene anche domani, per me non è un problema». Lo 0-3 di Benevento ha lasciato il segno nell’ambiente, eppure Zenga cerca Walter Zenga, da ottobre alla guida del Venezia di riordinare le idee e medita novità importanti. La traccia l’ha ben scolpita in mente e non c’è affatto la sensazione che la squadra non lo stia seguendo. Il rendimento del finale 2018 e quello di questa prima parte del ritorno, non sono sprint come agli inizi della sua gestione, ma il Venezia regge e resta in una posizione tranquilla.

Poi ci sono i frammenti e gli indizi. Ad esempio, quell’appunto su Instagram con il modulo (4-3-3), potrebbe anche essere un modo per ingannare Fabio Liverani, un collega di cui Zenga ha grande stima. «L’ho avuto a Palermo – chiosa – ma in realtà è come se non l’avessi potuto far giocare, visto che si è infortunat­o. E sono convinto che con lui in campo per me e per la squadra sarebbe andata in modo molto diverso». Ma allo stesso tempo il sospetto che il Venezia si possa mettere a specchio rispetto al Lecce è più che legittimo. Zenga, poi, fa capire che potrebbe esserci spazio dal primo minuto per Mazan. Anche Lombardi potrebbe giocare dall’inizio per la prima volta da quando è sbarcato in laguna. Zenga nomina Fornasier, spiegando come «potrebbe essere schierato dal primo minuto considerat­o che non ci sarà Domizzi». Ci sono pure le defezioni, quella di Rossi, che starà fuori almeno un paio di settimane per una distorsion­e alla caviglia. Poi ci sono i puntini sulle «i», come quelli che Zenga mette sul valore dell’organico: «Non abbiamo l’attrezzatu­ra per vincere il campionato — chiude — quello che è successo l’anno scorso fa parte dell’anno scorso. Evidenteme­nte non sono capace io».

Ma poi riparte subito, rabbioso e determinat­o. Come al solito, come da suo marchio di fabbrica.

Spigolatur­e

Zenga: «Il presidente? No, non è arrabbiato, ma forse farebbe bene ad esserlo con me»

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