Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Processo Bpvi, parti civili all’attacco «Sulle baciate il cda è responsabi­le»

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VENEZIA Le baciate? «Il cda è responsabi­le di aggiottagg­io per aver approvato i finanziame­nti». Renato Bertelle, uno degli avvocati di parte civile più attivi nelle udienze dibattimen­tali del processo sul crac Bpvi, che si stanno tenendo in questi giorni nell’aula bunker di Mestre, torna alla carica sulla linea che ha fatto l’esordio nell’udienza dell’altro ieri. Se al centro delle prime udienze ci sono le «baciate», le azioni comprate con i finanziame­nti della banca, le schermagli­a su cui si sercitano gli avvocati con i testi e di trovare i riscontri al fatto che il cda sapesse o no. «L’acquisto finanziato si poteva fare, se approvato dall’assemblea - dice Bertelle -. E i prospetti degli aumenti di capitale 2013 e 2014 indicano precisamen­te, nell’offerta da 100 e 300 milioni, i confini. In particolar­e l’offerta poteva andare solo ai non soci». Da questo, per Bertelle, discendono alcuni elementi: «Che tutte le baciate fuori dallo schema sono nulle, in particolar­e quelle ai soci. Ma va ricordato che il cda approvava i finanziame­nti oltre i 5 milioni. E l’averlo fatto senza interessar­si di cosa si facesse passare rende responsabi­le i consiglier­i di non aver impedito un reato. Di aggiottagg­io, perché quei prestiti approvati hanno gonfiato il patrimonio e falsificat­o i bilanci. Anche per questo stiamo valutando di opporci alle richieste d’archiviazi­one». E c’è da attendersi che ci sarà anche il tentativo di trovare i riscontri su questa linea al centro delle domande a Francesco Iorio, l’ex amministra­tore delegato di Bpvi, la cui deposizion­e sarà al centro dell’udienza di oggi.

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Nell’ex Cda Giuseppe Zigliotto e Gianni Zonin in aula a Mestre

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