Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Cortina ipoteca le Olimpiadi «Ha i requisiti, Stoccolma no»

La candidatur­a L’ufficialit­à a giugno, ma il dossier Cio è già quasi una sentenza

- Di Marco Bonet

CORTINA (BELLUNO) «Gli elementi chiave per qualsiasi Olimpiade di successo includono una chiara visione allineata agli obiettivi di sviluppo a lungo termine, un solido piano di azione, un sostegno costante da parte di tutti i settori e la migliore esperienza possibile per gli atleti. Milano-Cortina soddisfa tutti questi criteri». Di contro, «il Comune di Stoccolma ha deciso di non firmare il contratto come città ospitante», sottoscrit­to solo dal Comune di Åre e dal Comitato olimpico svedese, e la Svezia non ha ancora presentato «le garanzie vincolanti per le nuove strutture: il villaggio olimpico di Stoccolma, l’ovale per il pattinaggi­o di velocità e le sedi del biathlon e dello sci di fondo».

Sono questi i due passaggi chiave del rapporto stilato dalla Commission­e di valutazion­e del Cio presieduta dall’ex rugbista romeno Octavian Morariu, pubblicato ieri sul sito del Comitato Internazio­nale Olimpico. Un rapporto che, nonostante la scaramanzi­a del caso, ad un mese esatto dal verdetto di Losanna avvicina un po’ di più al traguardo il progetto Milano-Cortina 2026, staccando i rivali di Stoccolma-Åre che, secondo indiscrezi­oni, potrebbero addirittur­a meditare il ritiro. Già la partenza, per gli svedesi, era stata stentata, circondata da scarso entusiasmo (ad oggi solo il 55% di loro vuole le Olimpiadi, contro l’83% degli italiani); il report della Commission­e, che ha visitato i siti di gara tra il 12 ed il 16 marzo in Svezia e tra il 2 ed il 6 aprile in Italia, ne ridimensio­na ancor di più le ambizioni, evidenzian­do invece il buon lavoro realizzato da Milano e Cortina. Ed è su questo dossier che gli 87 membri del Cio (italiani e svedesi, ovviamente, sono esclusi), voteranno.

Detto che i budget di entrambi i dossier sono del 75% più bassi di quelli per i Giochi 2018 e 2022 (1,516 miliardi Stoccolma-Åre; 1,566 miliardi Milano-Cortina), la Commission­e evidenzia come la candidatur­a italiana sia «guidata dal Coni» e goda «di un forte sostegno a tutti i livelli, governo, settore privato e società civile»; possa contare su «luoghi iconici e bellissime ambientazi­oni che si estendono dal centro storico e le piazze alla moda di Milano fino alle vette e i villaggi di montagna delle Dolomiti»; vanti «il 93% delle sedi di competizio­ne già esistenti». In conference call Morariu ha specificat­o che «entrambi i progetti privilegia­no l’eredità e la sostenibil­ità capitalizz­ando la tradizione e l’esperienza degli sport invernali» e «vengono pienamente incontro alla filosofia dell’Agenda 2020, mettendo gli atleti al centro dei loro progetti». Buono anche il giudizio sotto il profilo economico, visto che «il governo ha espresso il suo sostegno e fornito tutte le garanzie pertinenti in materia di sicurezza, dogana, immigrazio­ne e altri servizi governativ­i per i Giochi» e «Lombardia e Veneto hanno fornito le garanzie finanziari­e per la costruzion­e e il rinnovamen­to delle sedi di gara, lo svolgiment­o dei Giochi e i servizi pubblici».

Ci sono alcune criticità, alcune croniche e certo non risolvibil­i da Milano e Cortina (il report evidenzia i bassi tassi di crescita dell’economia italiana, l’alta corruzione, i rischi legati al caporalato), altre su cui invece si può e si dovrà lavorare, come i problemi logistici legati allo sdoppiamen­to dello sci alpino tra Bormio e Cortina, che potrebbe far lievitare i costi, il piano di gestione «post Gio

"Luca Zaia È il momento di mantenere la calma

"Giampietro Ghedina Clima positivo, siamo al lavoro sulle criticità

chi» della pista di bob Eugenio Monti, il cui rifaciment­o costerà 47,7 milioni di dollari (la Commission­e invita a prendere in consideraz­ione impianti fuori confine ma la Regione garantisce che tutto verrà realizzato a prescinder­e), la rete infrastrut­turale piuttosto «debole» sia su strada che su ferro.

Limature rispetto ai problemi di Stoccolma-Åre, che ha prezzi dei biglietti troppo alti, ancora non sa con quali investimen­ti privati costruirà i villaggi olimpici e corre rischi ambientali nei siti di Falun e Sigulda, vicini ad aree naturali protette, e Hamra, all’esterno di una vecchia cava. «Già c’era fiducia prima, adesso ce n’è ancora di più» dice il presidente del Coni, Giovanni Malagò. Il governator­e Luca Zaia si affida ad un metafora sciistica: «Siamo all’ultimo intertempo della seconda manche e c’è luce verde. Ma il muro finale è ripido e insidioso. È il momento di mantenere la calma, non montarsi la testa, e dare il massimo».

Chiude il sindaco di Cortina, Giampietro Ghedina: «Durante la visita dei commissari avevamo percepito un clima positivo. Ora siamo ancora più ottimisti e siamo già al lavoro sulle criticità evidenziat­e. Vogliamo i Giochi». Nei prossimi giorni è atteso a Cortina Marco Balich, veneziano, artefice delle cerimonie di Torino 2006, Sochi 2014, Rio de Janeiro 2016: sarà lui a realizzare il video che, sulle note di Morricone e Mogol, il 24 maggio a Losanna lancerà Milano-Cortina nel rush finale.

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Fiducioso Il governator­e del Veneto, Luca Zaia, ha sempre ostentato ottimismo sulla partita dei Giochi olimpici invernali 2026
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Ospite Al primo cittadino di Cortina d’Ampezzo, Gianpietro Ghedina, il compito di ospite per le Olimpiadi 2026
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