Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Il Molocinque chiuso per un mese: «Escalation violenta»
Sigilli alla discoteca di Marghera dopo il presunto stupro. Il titolare: noi in regola, danno di 80 mila euro
VENEZIA Gli agenti della polizia amministrativa si sono presentati ieri mattina e hanno affisso il cartello. Per trenta giorni la discoteca «Molocinque» di Marghera dovrà rimanere chiusa. Lo ha deciso il questore di Venezia Maurizio Masciopinto dopo «l’escalation di episodi violenti avvenuti nel contesto del locale, che hanno coinvolto pregiudicati in evidente stato di ebbrezza», come si legge in una nota della questura. L’ultima di queste vicende è la violenza sessuale denunciata da una ragazzina di 18 anni che sabato scorso aveva trascorso la serata nel club e sulla quale sono ancora in corso le indagini della squadra mobile.
La giovane era in compagnia di alcune amiche ed è stata ripresa dalle telecamere mentre chiacchierava e scherzava con un ragazzino, che è già stato identificato. Nei filmati si vedrebbero i due che si allontanano insieme, a braccetto, spostando le transenne che dividono l’area interna della discoteca dal giardino estivo, che non è ancora stato aperto e che sabato scorso era dunque interdetto. Alcuni minuti dopo, un addetto alla sicurezza li sorprende in un’area appartata del giardino. I due sembra che si stiano facendo delle foto e vengono allontanati. La giovane, a distanza di un’ora, dopo essere rimasta nel locale con gli amici se ne sarebbe andata e ai genitori che erano andati a prenderla ha raccontato di essere stata violentata. Mamma e papà l’hanno accompagnata all’ospedale e gli esami hanno confermato un rapporto sessuale. «Siamo vicini alla famiglia di questa ragazza – dice Andrea Bacciolo, titolare del Molocinque – e speriamo che sulla vicenda venga fatta luce al più presto».
Le indagini sono ancora in corso per chiarire i fatti, ma questo episodio è l’ennesimo avvenuto «nel contesto del locale» e questo ha spinto il questore ad adottare un provvedimento durissimo. Un paio di settimane prima la polizia era intervenuta nelle vicinanze della discoteca perché due giovani erano stati minacciati da un gruppo di persone e sembra che fosse spuntata anche una pistola (si tratterebbe di una scacciacani). La goccia che ha fatto traboccare il vaso, però, è stata la denuncia per violenza sessuale. «L’ultimo episodio ha generato un elevato allarme sociale ed evidenziato una non adeguata vigilanza del locale da parte del gestore», spiegano ancora dalla questura.
«Noi siamo allineati con qualsiasi normativa si voglia, operiamo nel rispetto delle leggi italiane e facciamo quel che ci è richiesto - replica Bacciolo - Se queste linee non sono sufficienti dobbiamo sederci a tavolino e discuterne». Nel locale per ogni serata lavorano circa dieci addetti alla sicurezza che controllano tutti i documenti dei clienti che vogliono entrare. Chi ha già creato problemi in passato non ha il permesso di entrare. «Questa sospensione ci provoca un danno di circa 80 mila euro di incassi e sono tutte paghe», aggiunge il titolare. Nella discoteca lavorano una trentina di persone per ogni serata tra baristi, staff e manutentori.