Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Venezia rimandata dall’Unesco
Un’altra proroga: «Progetti solo sulla carta». L’ira di Italia Nostra: «Stupefatti»
Tutto rinviato al prossimo anno. Venezia si «salva», almeno per ora dalla black list dell’Unesco.
La «draft decision», ossia la bozza di decisione preparata in vista della riunione annuale che si terrà a luglio a Baku, da infatti altri otto mesi a Ca’ Farsetti e al governo perché gran parte delle iniziative previste sono rimaste ancora solo sulla carta. Dalle navia al Mose fino alla gestione del turismo.
VENEZIA Tutto rinviato al prossimo anno. Venezia si «salva», almeno per ora dalla black list dell’Unesco. La «draft decision», ossia la bozza di decisione preparata in vista della riunione annuale che si terrà a luglio a Baku, concede infatti altri otto mesi a Ca’ Farsetti e al governo (fino a febbraio, poi decisione a luglio 2020) perché gran parte delle iniziative previste sono rimaste ancora solo sulla carta. Dalle navi (su cui però apre alla soluzione canale dei Petroli e Vittorio Emanuele caldeggiata dal sindaco e dal governatore del Veneto: «E’ stato riconosciuto l’impegno del Comune per la salvaguardia di Venezia», dice Luigi Brugnaro) al Mose, dalla gestione del turismo alle ripercussioni dei cambiamenti climatici. «Un miglioramento nello stato di conservazione e ulteriori progressi nella mitigazione sono ancora necessari per mantenere l’autenticità e l’integrità della città e proteggere il sito a un livello che possa prevenire l’iscrizione nella lista dei siti patrimonio dell’umanità in pericolo», scrivono World Heritage Centre, Icomos e Iccrom, le agenzie strumentali dell’Unesco.
Tanto basta a scatenare la reazione stizzita di Italia Nostra. «Una decisione che lascia stupefatti, essendo anche in contraddizione con atti precedenti», scrive il consiglio direttivo della sezione di Venezia elencando tutta una serie di criticità. A partire dal fatto che l’Unesco «saluta il percorso alternativo identificato per la riallocazione della navi superiori a 40 mila tonnellate a Marghera» e quindi ancora in laguna. «Ma l’opzione Marghera non esiste più come non ci sono i provvedimenti sul turismo: tornelli e spostamento dei lancioni lontano da San Marco sono revocati — attacca l’associazione ambientalista — Ignorano che la delibera “blocca alberghi” riguarda solo una piccola parte del territorio comunale, che non è stato coinvolto il sindaco di Chioggia dove c’è il deposito Gpl. L’Unesco preferisce chiudere gli occhi, in questo modo contraddicendo il loro compito fondamentale: la tutela e la salvaguardia del patrimonio mondiale».
In realtà l’Organizzazione delle Nazioni Unite chiede maggiori dettagli e soprattutto, che le misure siano applicate, perché oggi ancora non lo sono, rimaste solo sulla carta. A partire dall’estromissione delle crociere da San Marco: «Nuove misure sono state messe in campo per permettere comunque alle navi di raggiungere la Marittima ma il cronoprogramma dettagliano e il piano complessivo del progetto, incluse le valutazioni di impatto devono ancora essere fornite». Un assist perfetto per il sindaco, che non aspettava altro per aumentare il pressing sul ministro alle Infrastrutture Danilo Toninelli tutt’altro che deciso ad intraprendere questo percorso. «Nel documento si definisce positivamente con un “welcome” la soluzione che fa passare le navi attraverso il canale dei Petroli e il Vittorio Emanuele per raggiungere la Marittima e far accostare nel nuovo terminal di Marghera quelle più grandi, salvaguardando così l’industria crocieristica — dice Brugnaro — E’ la soluzione ferma sulla scrivania del ministero delle Infrastrutture, ora il Comitato del Patrimonio mondiale chiede non solo di avere il progetto dettagliato, ma soprattutto la tempistica di avvio dei lavorino. Mi pare che non ci sono più alibi: la comunità internazionale ci chiede di andare avanti, il Vittorio Emanuele è la soluzione più rapida ed urgente senza pregiudicare alternative più a lungo termine». L’Unesco chiede sviluppi anche sul Mose e sulla road map dettagliata sulla laguna su cui però il Comune non ha competenza. Diverso il discorso invece sul turismo («su cui Venezia resta soggetto cumulativo delle minacce potenziali).
"Brugnaro Positivo il “welcome” sulle grandi navi. Il progetto è fermo sul tavolo del ministro, la comunità internazionale ci dive di andare avanti