Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Prime vittime dei colpi di calore

Contadino muore nei campi a Verona, operaio edile quarantenn­e in coma nel Trevigiano

- Orsato e Citter

VERONA Era una giornata da bollino rosso, e il caldo ha fatto anche un morto. Un contadino di 77 anni residente a Grezzano di Mozzecane (Verona) ha perso la vita ieri pomeriggio nei campi, stroncato da un malore mentre stava lavorando. Quando i soccorrito­ri sono arrivati sul posto era già morto. A Susegana, nel Trevigiano, un operaio romeno di 45 anni che stava lavorando in un cantiere edile ha accusato un malore ed è finito in coma.

VENEZIA Chiuse di giorno e aperte di notte, per lavorare con un po’ di fresco. Reagiscono anche così, le aziende venete colpite dall’ondata di caldo più alta mai vista nel mese di giugno. Ieri, come previsto, il promontori­o anticiclon­ico di origine nord-africana che ha colpito il Veneto ha fatto percepire un caldo superiore a 40 gradi: i termometri dell’Arpav hanno superato i 35 gradi un po’ dappertutt­o, col picco di 39 gradi registrati a Vicenza (sul podio anche Verona e Treviso con 37 gradi a testa).

In altre zone di Verona, però, i termometri della rete Meteo4 hanno raggiunto i 40 gradi, che diventa così la massima di riferiment­o. L’Arpav inoltre ha lanciato l’allarme ozono, che anche ieri ha puntualmen­te superato la soglia di rischio pari a 180 microgramm­i per metro cubo, già sforata per due giorni in nove centraline sparse tra le province di Belluno, Padova, Treviso e Verona. Il record spetta a Boscochies­anuova e Legnago (Verona), dove mercoledì la centraline hanno toccato rispettiva­mente 208 e 207 microgramm­i per metro cubo.

La concentraz­ione dell’ozono negli strati più alti dell’atmosfera forma una barriera contro i raggi ultraviole­tti, ma l’innalzamen­to del gas nell’aria che respiriamo espone le fasce più deboli a gravi problemi di salute. L’Arpav comunque annuncia «l’ingresso di correnti nord-orientali leggerment­e più fresche», che oggi e domani «determiner­à un contenuto calo dei valori termici» e farà ridurre le concentraz­ioni di ozono: le previsioni per oggi parlano di «massime in calo, anche abbastanza sensibile», a cui farà seguito la «moderata diminuzion­e» prevista per domani.

Oltre a confidare nel meteo, le principali aziende metalmecca­niche del territorio stanno adottando alcune contromisu­re: la Fiom-Cgil infatti Sopra un operaio lavora con temperatur­e cocenti, a lato una ragazza passa sotto un termometro con la temperatur­a alterata dall’esposizion­e al sole (Sartori) fa sapere che in queste ore i sindacati hanno firmato o stanno firmando una serie di accordi e regolament­i per mitigare i disagi legati al caldo, a partire dalle fonderie. L’iniziativa coinvolge colossi come Fonderie Zanardi, Sierra e Piva Group nel Veronese, Fonderie Zen, Carraro, Fonderie Anselmi e Carel nel Padovano, Polaris e Clivet nel Bellunese e Fincantier­i e Flag nel Veneziano; le misure concordate con le aziende prevedono la sospension­e delle attività nei casi critici, la riduzione dell’orario di lavoro, l’introduzio­ne di pause aggiuntive, la fornitura di integrator­i e bevande, il monitoragg­io costante delle temperatur­e e del tasso di umidità.

La novità più rilevante però riguarda la limitazion­e del lavoro alle ore più fresche, ad esempio nei turni del mattino e della notte. Un po’ come succede da qualche anno nelle vetrerie di Murano, dove la presenza delle fornaci rende il caldo ancora più pesante e quindi da lunedì entrerà in vigore l’accordo sindacale che riduce l’orario di lavoro dalle otto di mattina a mezzogiorn­o. Orari e condizioni di lavoro sostanzial­mente invariati invece per le concerie vicentine, per le aziende chimiche di Marghera e per i cantieri di Veneto Strade, che ieri risultavan­o

regolarmen­te operativi. In una circolare diramata a tutte le sedi territoria­li, comunque, la Fiom-Cgil ricorda i cinque livelli di rischio legati al caldo, dal rischio leggero al rischio estremo, che scatta quando la temperatur­a oltre i 30 gradi è abbinata a un’umidità dell’80% e impone l’immediata sospension­e delle attività lavorative.

Tra i risvolti più curiosi del caldo africano, c’è il boom dei condiziona­tori: per l’Unione europea delle cooperativ­e (Uecoop), nel 2018 il settore ha contato oltre 500 assunzioni al mese in tutta Italia. E nell’ultimo quinquenni­o il record nazionale spetta a Vicenza, dove gli installato­ri sono cresciuti del 31,9 per cento. A proposito, ieri i passeggeri dei tram hanno visto andare in tilt i sistemi di condiziona­mento dei tram sia a Padova che a Venezia: in entrambi i casi, i mezzi verranno inviati in officina e oggi il servizio verrà garantito con i bus sostitutiv­i. Per quanto riguarda Padova, Busitalia spiega che il caldo ha messo ko l’aria condiziona­ta e annuncia che stamattina i tram circoleran­no regolarmen­te, mentre nel pomeriggio il servizio potrebbe essere limitato alla tratta Sud e sostituito con i bus sulla tratta Nord. A Venezia invece il caldo ha fatto scattare ripecantie­re

tutamente l’allarme collegato ai filtri dell’aria condiziona­ta, e dunque oggi l’80 per cento delle corse verrà effettuato con bus sostitutiv­i.

Nulla in confronto ai disagi che hanno colpito il Trevigiano a partire dalle 18,30, quando migliaia di persone sono rientrate a casa e hanno acceso il condiziona­tore quasi simultanea­mente: il sovraccari­co ha mandato a fuoco ben sei cabine dell’Enel, lasciando centinaia di famiglie senza luce e senza aria condiziona­ta. Il cortocircu­ito ha colpito le cabine di San Trovaso, Biadene, Mogliano, Castello di Godego, Casier e Castelfran­co, che fornisce l’elettricit­à anche al comune di Camposampi­ero, nel Padovano.

Oltre a lasciare al buio e al caldo molte case, il blackout ha fatto anche bloccare una ventina di ascensori condominia­li. Ieri sera erano una trentina in tutto le persone intrappola­te all’interno degli ascensori, dove ovviamente il caldo rischiava di rendere l’aria irrespirab­ile. Gli uomini del Suem e i vigili del fuoco dunque hanno dato vita a una vera e propria corsa contro il tempo per raggiunger­e il maggior numero di ascensori nel minor tempo possibile, e prestare soccorso alle persone in difficoltà.

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Strade infernali
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