Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Banche, è legge il fondo che rimborsa gli ex soci «Precedenza ai piccoli»

Confermato lo schema di rimborso con il tetto di centomila euro. Associazio­ni critiche

- Nicoletti

Il fondo indennizzo per i risparmiat­ori truffati dalle banche è stato convertito in legge al Senato grazie a 158 voti favorevoli su 278 presenti (104 contrari e 15 astenuti). Oltre 300.000 i piccoli risparmiat­ori obbligazio­nisti e azionisti coinvolti dai crac, in buona parte delle banche Venete. Precedenza nei rimborsi ai capitali inferiori a 50 mila euro.

VENEZIA ( f.n.) Ex popolari, il fondo di indennizzo per i risparmiat­ori ora è legge. Il sì al voto di fiducia (158 le indicazion­i positive, 104 i no e 15 gli astenuti) posto dal governo Lega-Cinque Stelle ha chiuso ieri alle 13.30, al Senato, la conversion­e del decreto Crescita, che conteneva anche l’ultima versione del Fondo indennizzo risparmiat­ori da 1,5 miliardi di euro in tre anni. Conversion­e in legge per il rotto della cuffia: l’iter scadeva sabato. Il Fondo è ora legge. Pur se la strada per vedere davvero gli indennizzi è ancora lunga e non si vedranno, se tutto va bene, prima di febbraio 2020.

Il quadro del provvedime­nto è confermato. Ruota intorno al principio dell’indennizzo del 30% del valore di acquisto delle azioni (e le associazio­ni hanno già lanciato l’allarme sui valori di rimborso per gli azionisti storici) con un tetto di restituzio­ne fino a centomila euro. Le uniche novità nel passaggio in parlamento tra Camera e Senato riguardano la corsia preferenzi­ale

per rimborsare prima le domande con valori di restituzio­ne fino a 50 mila euro. Pur se questo potrebbe creare, come segnalato da alcune associazio­ni di risparmiat­ori, ulteriori ritardi: sarà necessario attendere di aver definito tutte le domande accoglibil­i, prima di dare il via libera ai risarcimen­ti, iniziando poi da quelli fino a 50 mila euro, probabilme­nte

sulla base della cronologia di presentazi­one delle domande. Il passaggio in parlamento poi ha escluso dal computo del patrimonio mobiliare la previdenza complement­are e le polizze vita.

Una correzione che allarga la platea dei risparmiat­ori che potranno accedere al fondo attraverso la procedura semplifica­ta per chi ha un reddito

imponibile fino a 35 mila euro o un patrimonio mobiliare fino a centomila (in questo caso nel computo vanno inclusi i depositi bancari). Limite, quest’ultimo dei centomila, confermato nella legge: l’idea di un innalzamen­to a 200 mila, se fosse arrivato il via libera dall’Unione europea, non si è materializ­zato. Per gli altri varrà l’analisi più stringente dei criteri che sarà effettuato dalla commission­e di nove membri indipenden­ti che sarà nominata dl ministero dell’Economia. E che dovrà verificare che le «violazioni massive» degli obblighi di correttezz­a delle banche nella vendita delle azioni siano stati concretame­nte violati nei casi singoli. Un quasi ritorno dell’arbitrato che non è piaciuta a tutte le associazio­ni.

L’approvazio­ne di ieri è un passaggio decisivo, perché conferma in via definitiva il fondo. Ma i tempi per i risarcimen­ti sono ancora lunghi. Sul piano pratico, dopo la pubblicazi­one del primo decreto attuativo, l’11 giugno, si attende ora il secondo, di nomina della commission­e dei nove membri che dovrà valutare le domande di indennizzo. Poi se entro fine giugno Consap, la società statale che gestirà nella pratica i rimborsi, dovrà aprire il sito Internet con le informazio­ni, la piattaform­a per rendere possibili le domande di indennizzo si potrà avere solo a fine luglio. E comunque sarà un terzo de

 ?? Sit-in ?? La protesta del Coordiname­nto don Torta, ieri mattina a Montebellu­na, davanti all’ex sede di Veneto Banca
Sit-in La protesta del Coordiname­nto don Torta, ieri mattina a Montebellu­na, davanti all’ex sede di Veneto Banca

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